Zaia-Calderoli prima firma. Regioni di Centrodestra a braccetto. L’iter coinvolge anche Lombardia, Liguria e Piemonte. «A marzo federalismo fiscale» Sottoscritto da Governo e Regione Veneto l’accordo preliminare sull’Autonomia Differenziata. Il documento è relativo a 4 materie: Sanità, Protezione Civile, Professioni e Previdenza

E’ stata definita una firma storica, ma solo il tempo potrà dirlo. Sicuramente però la firma di questa mattina a Palazzo Balbi tra il presidente della Regione Luca Zaia e il ministro Calderoli è di quelle pesanti e rappresentano un nuovo passo per il traguardo dell’autonomia come ha detto lo stesso ministro. Sono state infatti sottoscritte le preintese su quattro materie delega (su 23 totali richieste) che passeranno di competenza regionale: il coordinamento finanziario della sanità, la Protezione civile, le professioni e la previdenza complementare integrativa. Zaia parla di «risultato strepitoso perché firmiamo le pre intese su quattro materie il che significa dare conferma al Governo che noi approviamo la bozza concordata e solo da questo momento potrà partire l’iter conclusivo». Un primo passo che viene compiuto dal Veneto assieme anche a Lombardia, Liguria e Piemonte (tutte Regioni a guida centrodestra); ora l’iter prevede passaggi nella conferenza Stato Regioni, nei Consigli regionali, in Consiglio dei ministri e in parlamento; alla fine di questo percorso si arriverà al voto sull’intesa definitiva. «Quello di oggi è un passaggio storico» ha sottolineato Calderoli che ha annunciato: «Entro marzo 2026 arriverà anche il federalismo fiscale». Ma vediamo, in sintesi, cosa prevedono queste deleghe. Per quanto riguarda la Protezione civile, ha spiegato Calderoli, il presidente della Regione potrà emanare ordinanze regionali anche in deroga alle prerogative nazionali, il presidente verrà automaticamente nominato commissario straordinario in caso di calamità naturali ed è stato previsto anche un fondo per le emergenze che è di 20 milioni per il 2025 e sarà di 40 milioni nel 2026 e di 60 milioni nel 2027. Per quanto riguarda il coordinamento della finanza in campo sanitario, ogni Regione riceve una quota del fondo nazionale che non sarà però nella libera disponibilità della Regione, ma che dovrà rispondere a precisi criteri di separazione in base alle tipologie dei comparti, con un tetto per ciascuno di questi. Per esempio per la spesa nel settore farmaceutico, per l’edilizia sanitaria e così via. Se la regione sarà in equilibrio economico e finanziario, ha spiegato Calderoli, e in grado di garantire i livelli essenziali di assistenza (Lea) allora potrà intervenire nel complesso della finanza sanitaria senza rispettare i limiti per comparto ma affrontare le diverse esigenze che dovessero emergere, senza più vincoli. La Regione potrà quindi anche modificare le tariffe delle prestazioni a carico del cittadino e avere libertà nell’edilizia sanitaria. in conclusione, la firma delle pre-intese da parte di Zaia e Calderoli «con la Bic che ho usato-ha specificato Zaia- che ho usato per firmare il referendum sull’autonomia che nell’ottobre 2017 ha visto votare 2 milioni 400 mila veneti». Con una maggioranza favorevole all’autonomia che ha sfiorato l’unanimità.

mb