Ricarica elettrica per bici in alta quota Inaugurato un punto al rifugio Scalorbi a 1.800 metri nella riserva naturale di Campobrun

Prosegue l’impegno del Gruppo Agsm nella e-mobility: AGSM Lighting ha inaugurato il punto di ricarica per biciclette a pedalata assistita al Rifugio Scalorbi, nella Riserva Naturale di Campo­brun al confine col Comune di Selva di Progno. La nuova colonnina di ricarica presenta quattro prese dedicate alle biciclette elettriche ed una per telefoni cellulari e verrà alimentata dall’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico del Rifugio. Dopo questa prima colonnina, il programma prevede l’installazione di ulteriori punti di ricarica lungo la Val d’Illasi a servizio dei sempre più numerosi cicloturisti che percorrono il Sentiero Europeo E5 e che si inerpicano lungo le mulattiere delle “piccole Dolomiti”. «AGSM Lighting e tutto il gruppo AGSM – sottolinea Filippo Rigo, presidente di AGSM Lighting – credono fortemente nella mobilità elettrica che si sviluppa sia col progetto rivolto alle autovetture “Electrify Verona” – che renderà Verona entro il 2021 la città italiana con più punti di ricarica veloce per abitante – sia con questo programma a supporto della forte crescita che si sta registrando nelle biciclette con pedalata assistita, sempre più diffuse in Europa. Abbiamo iniziato dal Rifugio Scalorbi, a 1800 metri di quota, nel Comune di Ala dove AGSM vanta una presenza decennale grazie alla sua centrale idroelettrica di Speccheri. Questa presa di ricarica è un bellissimo esempio anche di economia circolare: l’energia messa a disposizione dei turisti deriva da un impianto fotovoltaico, con zero emissioni quindi. L’attenzione verso l’ambiente – prosegue Filippo Rigo – è per AGSM una costante: oggi la produzione di energia elettrica del Gruppo registra una lusinghiera quota da fonti rinnovabili: un GWh su tre immessi in rete da AGSM deriva infatti da impianti idroelettrici, eolici e fotovoltaici. Un impegno che dura da oltre un secolo: dall’avvio della Diga del Chievo che fornì l’energia per la crescita industriale della Verona del primo Novecento».