“Ricordare è giusto, anche se ci fa male” Il sindaco Sboarina: “Una ferita difficile da rimarginare, è rimasta aperta troppo tempo La speranza è che sia davvero di commemorazione, senza alcuna strumentalizzazione”

Domani, mercoledì 10 febbraio, ricorre il Giorno del Ricordo, commemorazione dedicata alle vittime delle Foibe, all’esodo Giuliano-Dalmata e alle vicende del confine orientale.
“Ricordare è giusto e doveroso, anche se riapre una ferita che difficilmente potrà essere rimarginata, visto che è stata lasciata aperta per troppo tempo – afferma il sindaco Federico Sboarina -. L’appello è che domani sia una giornata di commemorazione vera delle tante vittime, e che la dignità della memoria non venga oscurata da polemiche sterili e strumentalizzazioni. Oggi infatti i nemici da affrontare, oltre al negazionismo ideologico, sono ancora l’indifferenza e il disinteresse dovuti alla mancata conoscenza della storia e dei suoi eventi. Alle vittime di quella persecuzione, ai profughi, ai loro discendenti, va il nostro pensiero perché alla perdita di ogni cosa queste persone hanno dovuto anche patire il disinteresse delle istituzioni. La conoscenza invece crea consapevolezza e soprattutto i giovani devono sapere quanto è successo. E questo il motivo per cui, anche in tempo di pandemia, abbiamo deciso di portare la cerimonia nelle case di tutti i veronesi, nelle scuole e renderla disponibile per chi vorrà vederla anche in un secondo momento, grazie alla trasmissione via web”.

IL PROGRAMMA. Le celebrazioni, promosse dal Comune di Verona in collaborazione con la Prefettura e l’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, inizieranno alle ore 9.30 con la deposizione delle corone al Cimitero Monumentale, davanti al monumento per le “Vittime delle foibe, gli Esuli deceduti lontano dalla loro terra d’origine e tutti i Defunti rimasti”. Le autorità si sposteranno poi in piazza Martiri d’Istria, Fiume e Dalmazia, per lasciare un’altra corona
Seguirà, in streaming sui siti web del Comune e della Prefettura, la cerimonia di commemorazione. L’evento, già registrato all’interno della Gran Guardia, potrà essere seguito da tutti via web, nel pieno rispetto delle misure anti Covid. Interverranno il sindaco Federico Sboarina, il Prefetto Donato Cafagna, la presidente della Consulta provinciale studentesca Camilla Velotta, la presidente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia Loredana Gioseffi, il presidente del Consiglio municipale di Pola e console onorario d’Italia Tiziano Sosic. Seguirà il discorso dell’oratore ufficiale, il professor Davide Rossi, docente dell’Università degli Studi di Trieste, già relatore lo scorso anno per la commemorazione in Senato e nel 2017 alla Camera dei Deputati. A lui il compito di tracciare un profilo storico sulle vicende del confine orientale e intervistare alcuni esuli: Anna Rismondo, Marina Smaila e Alfredo Polessi testimoni del dramma che hanno scelto Verona come loro seconda Patria.

L’ESILIO DEL POETA. La giornata sarà anche lo spunto per ricordare, nell’anno del 700° anniversario dalla morte di Dante Alighieri, un altro esilio, quello del Sommo Poeta. Verranno pertanto letti alcuni canti della Divina Commedia da Lorenzo Damiano, allievo attore, diretto dalla docente della scuola del Teatro Nuovo Elisabetta Tescari. Ad accompagnare le letture al pianoforte il maestro Maurizio Erbisti. Tutti i commenti sono a cura della professoressa Gioseffi, le immagini proiettate di Paolo Plazzi.