Sarti piange, Facchetti con lui. Così l’Inter regala lo scudetto Un errore del portiere condanna i nerazzurri, la Juve ringrazia

C’è una foto sbiadita dal tempo. Una foto nitida nella memoria nerazzurra. C’è Giuliano Sarti, il portiere leggendario di una grande squadra. Se chiedete a un interista, la formazione della Grande Inter, comincerà sempre così: “…Sarti, Burgnich, Facchetti…”.
Era l’Inter del Mago, una sorta di Mourinho degli anni ‘60. Vinse tutto, quell’Inter, perchè, oltre Facchetti, arrivavano poi “…Tagnin (o Bedin) Guarneri e Picchi; Jair, Mazzola, Milani (o Peirò), Suarez e Corso”.
Una cantilena, più che una squadra, Una poesia.
Poi, arrivò Mantova. Era il ‘67, campionato verso l’epilogo, l’Inter in testa, ma non come oggi. La Juve a un passo, come spesso in quegli anni, quando gli scudetti si dividevano tra Milano e Torino.
L’Inter va a Mantova, dunque. Ha un punto di vantaggio, ma è l’ultima partita. E’ un po’ in affanno, ha in ballo anche la Coppa dei Campioni, dove troverà il Celtic. Mantova sembra un passaggio scontato, senza trabocchetti. Invece, c’è un tiro che sembra innocuo, di Beniamino Di Giacomo, uno che all’Inter era cresciuto. Di Giacomo è molto spostato, sulla sinistra. Un tiro che un portiere come Sarti dovrebbe parare senza fatica. Sarti è sul palo, forse pensa già al rilancio, quegli attimi in cui è in agguato il destino. Ci va un po’ deconcentrato, il pallone gli gira tra le mani, le “buca”, gli scappa via. Finisce dentro. Lo stadio esplode, Di Giacomo pure. Sarti resta lì, “inchiodato” da qualche flash, per una foto che sarà per sempre. Lui che piange, la testa contro il palo. E Facchetti che lo guarda. Prova a consolarlo. Non ce la fa. Quell’errore costa all’Inter lo scudetto. La Juve ringrazia. Vince 2-0, gol di Bercellino e Zigoni, sì, proprio Zigogol. Qualche giorno dopo, l’Inter stanca e stravolta, perderà anche la Coppa dei Campioni, contro il Celtic. E’ la fine di un ciclo straordinario. Ma è una fine che si tinge di “giallo”. La Gazzetta dello Sport, a firma Emilio Violanti, grande giornalista dell’epoca, esce con un pezzo in cui dice che “…Sarti finirà alla Juve, ci resterà un paio d’anni e poi scomparirà”. Giuliano Sarti finì davvero alla Juve, a chiudere la sua grande carriera. Quella resta una macchia difficile da cancellare, anche se nessuno dei suoi compagni l’ha mai accusato di questo. “Queste cose il calcio non le accetta…” scrisse ancora Violanti sulla rosea. Come a far pensare a qualcosa di diverso da un errore. Un tuffo al cuore per i tifosi dell’Inter, ma anche per chi ha un’idea romantica di un calcio che non c’è più. Resta quella foto. Un portiere in lacrime. Un compagno che prova a consolarlo. Una foto senza tempo. Come quella squadra e quella cantilena. “Sarti, Burgnich, Facchetti…”. Una squadra che appartiene a tutti. E che continua a giocare nella fantasia della gente.