Scontro totale per Palazzo Barbieri Sboarina oggi può contare sul centrodestra. Tosi sulla propria civica. Ma se Tommasi...

Al momento è Sboarina- Tosi. Tosi di sicuro sarà della partita. Sboarina pure, anche se ancora non è sicu- ro lo schieramento che lo sosterrà. Si voterà tra un anno e mezzo. Sembra un’enormità, ma quando c’è da scegliere la squadra, i candidati, gli alleati la strate- gia, il tempo si restringe. Tosi punta a ritornare in sella dalla notte in cui Patrizia Bisinella ha perso il ballottaggio. Tosi ha cominciato a cannoneggiare contro il suo successore fin da subito. Il sindaco inizialmente ha centellinato le reazioni ma poi ha cominciato a rispondere al fuoco. È un duello continuo, Colt e cinturone colmo di munizioni. Sboarina, pur avendo perso qualche compagno di carovana, viaggia in compagnia. Tosi da solo. Il primo ufficial- mente può contare sul soste- gno del centrodestra (Fratelli d’Italia e Verona Domani, questi sembrano voti sicuri), il secondo nel centrodestra non rientrerà mai finché a guidarlo ci sarà Matteo Sal- vini, e dunque oggi può con- tare solo sulla propria lista civica, che peraltro ha anco- ra un buon seguito, e poi si sa che in campagna eletto- rale spuntano sempre vec- chi e nuovi alleati. Filobus, arsenale, stadio, parcheggi, bar, ristoranti, piazze: Sboarina e Tosi litigano su tutto. L’unico punto in comune è la passione per l’Hellas, dov’è cresciuto Damiano Tommasi, l’unico che al momento potrebbe dare al centrosinistra una speranza di vittoria, e sareb- be un successo incredibile vista la storia politica di Verona. L’ex centrocampista del- la nazionale è corteggiato da una parte importante del Pd, rappresentata dai deputati Alessia Rotta e Diego Zar- dini. Un’altra parte è netta- mente contraria, non per Tommasi in sé quanto per- ché salterebbero i classici criteri di scelta interni al par- tito. Tommasi gode già del sostegno di Traguardi, la civica di Tommaso Ferrari, e una sua eventuale candi- datura è ben vista anche dai movimenti che non si ricono- scono nella Lega e in Fratelli d’Italia. Il partito della Meloni è il pri- mo in città quanto a consensi e mai come ora avrebbe chance di proporre un pro- prio candidato per la guida della città. La Lega, pur estremamente radicata, a Verona non vive il suo momento migliore. Il deus ex machina dell’elezione di Sboarina è stato Lorenzo Fontana, allora ministro. Oggi Fontana è più lontano dalle cose cittadine. Può succedere di tutto, tranne che Tosi e Sboarina si ritro- vino nella stessa squadra.