Serenissima da battaglia. Presentato il progetto che va al ministero La società A4 Holding ha elaborato un’ipotesi per la 4° corsia da Brescia a Padova: 3,5 milardi, 3 anni di progettazione, 10 di lavori. Ma nel dicembre 2026 scade la concessione e sarà braccio di ferro con la Regione. E per lo smog limiti di velocità

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Sarà questa delle autostrade, come anticipato ieri dalla Cronaca di Verona, la vera partita miliardaria del futuro del Nordest dove sono in ballo interesse enormi sia per gli investimenti sia per i rendimenti. Sì perché la concessione della A4Holding scadrà a dicembre 2026 e non sono più concesse proroghe in base agli investimenti. Si andrà a gara europea a meno che per scelta politica non venga deciso di dare la concessione a un ente pubblico, cioè la Regione Veneto, che ne faccia richiesta, portandola quindi in house.
In pratica lo Stato che è titolare della concessione, invece di metterla sul mercato, decide di servirsi della Regione per eseguire lavori o fornire servizi direttamente al pubblico, insomma la Regione diventerebbe braccio operativo dello Stato. Sarebbe però, secondo la giurisprudenza consoliadata e pareri di costituzionalisti sul tema, un passaggio ardito perché l’affidamento in house dovrebbe avvenire quando non esiste mercato, ovvero quando il ricorso al mercato non è possibile o non è idoneo a far fronte alle esigenze del singolo servizio.
E che non ci sia mercato per le concessioni autostradali a livello europeao appare un po’ difficile da dimostrare anche se l’affidamento in house è pratica consentita dall’Unione europea.
Con questo criterio dunque si può ipotizzare che la Brescia-Padova vada a finire in braccio alla Regione Veneto come vorrebbe il governatore Luca Zaia anche se nel dicembre 2026 difficilmente sarà ancora lui a capo della Regione, a meno che non arrivi una deroga per un altro mandato ancora.
Si verrebbe così a costituire un polo delle autostrade regionali con Passante di Mestre, Pedemontana (che è in difficoltà e non è completa) e appunto Brescia-Padova, la vera gallina dalle uova d’oro che nel 2022 ha chiuso il bilancio con ricavi per 445 milioni di euro (3402 nel 2021) e utili netti a 55 milioni di euro.
L’altra ipotesi è quella della gara europea per la concessione autostradale e proprio in vista di questa gli attuali vertici dei A4 Holding, controllata dalla spagnola Abertis con quote residuali di enti pubblici del territorio, ha preparato, su invito del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti un piano per realizzare la quarta corsia: 3 anni di progettazione, 10 anni per i lavori, 3,5 miliardi di investimento, benefici per 7 miliardi.
Vediamo i dettagli.

“La proroga della concessione in base a questo progetto è esclusa- dicono il presidente Gonzalo Alcade e il direttore generale Bruno Chari- ma almeno la progettazione potrebbe restare in capo ad A4 Holding. Presenteremo tutto questo studio al Mit nelle prossime settimane e vedremo”.
E’ chiaro però che in caso di gara europea essere titolari del project dell’opera, averne la progettazione e essere concessionari uscenti consente di avere più di una prelazione.
“E’ vero che non è più prevista l’estensione della concessione autostradale in base a nuovi lavori, però -sottolinea Chiari- se ci sarà gara euuropea noi parteciperemo”.
In ogni caso, “Questa iniziativa per sviluppare la A4 e portarla fuori dalle criticità del traffico era doverosa e andava fatta indipendentemente dalla scadenza della concessione o da chi verrà dopo di noi. Facendola ora abbiamo risparmiato tempo prezioso, anche perché è un’opera che si pagherà da sola, senza contributi esterni”.
Tutto parte dal novembre 2021 quando il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità ha confermato alla concessionaria Brescia-Padova la necessità di predisporre un’analisi di fattibilità per valutare possibili interventi tesi a mitigare gli effetti dell’aumento del traffico. Viene così elaborato il “Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali” (acronimo DOCFAP), che valuta congiuntamente i fabbisogni della collettività, i livelli di servizio e le condizioni di traffico assieme alle possibili ed efficaci alternative modali e di tracciato, e che verrà presentato nei prossimi giorni al Ministero.
Il punto di partenza, spiega Chiari, è che “il tratto autostradale tra Brescia e Padova, della lunghezza di oltre 146,1 Km, e che insiste su un’area di circa 5 milioni di abitanti, è l’unico servito ancora da 3 corsie per senso di marcia, se si prendono in considerazione i diversi tratti in variante dell’autostrada A4 tra Milano e Venezia (come la Bre.Be.Mi e il Passante di Mestre)”.
Poiché il traffico è tornato a livelli di pre pandemia e i veicoli che teoricamente effettuano tutta la tratta sono saliti a 90 mila al giorno cdi cui il 30% camion, si verificano fenomeni di congestionamento per lunghi tratti della giornata, con conseguente decadimento dei livelli di servizio trasportistici.
“Le opere programmate o in fase di realizzazione nell’area (come il completamento della Superstrada Pedemontana Veneta o la terza corsia in A22 fra Modena e Bolzano, o ancora la nuova linea di Alta Velocità Ferroviaria fra Milano e Venezia), anche quando entreranno in esercizio, non sono né saranno in grado di sottrarre il traffico necessario a ridurre sensibilmente i fenomeni di congestionamento, anche considerando un trasferimento modale (gomma – ferro) con l’Alta Capacità Ferroviaria pari al 10%”, sostiene Chiari.

Infatti, le proiezioni effettuate al 2040 evidenziano un’ulteriore crescita del livello del traffico del 6,5%, superando quota 95.000 veicoli teorici giornalieri medi, che porteranno all’ulteriore decadimento dei livelli trasportistici.
“Da qui l’esigenza di addivenire a un’idea progettuale unitaria e risolutiva nel lungo periodo, in grado di armonizzare le diverse necessità di chi viaggia con quelle di chi vive e lavora nei territori intersecati dall’asse autostradale”. La Brescia-Padova ha così elaborato e avviato, per la prima volta in Italia, spiega Pier Mauro Masoli, direttore del progetto, “una nuova modalità di condivisione e dialogo con gli stakeholder e le istituzioni del territorio veneto e lombardo, raccogliendo criticità e consigli, informazioni e suggerimenti per analizzare prima e progettare poi la migliore soluzione per la A4 dei prossimi decenni”.
Si arriva così a definire la quarta corsia, declinata in modo molto modulare a seconda delle tratte. “Si è giunti così alla soluzione denominata ESA4 (acronimo di Evoluzione Sostenibile dell’Autostrada A4 tra Brescia e Padova), che somma in sé tutti i diversi obiettivi di performance tecnica, di sostenibilità, di processo, progettazione e gestione.Si prevede la realizzazione della quarta corsia autostradale sulla A4, nel tratto compreso fra il casello di Brescia Est e il Passante di Mestre. Per il potenziamento della restante parte del corridoio autostradale, che corrisponde alla tratta urbana di Brescia della A4, si propone venga realizzato “fuori sede” rispetto al tracciato storico dell’autostrada, tramite il potenziamento del Raccordo Autostradale di Brescia Est fino alla località Fascia d’Oro, con connessione e continuità al Raccordo Autostradale Ospitaletto – Montichiari (denominato Corda Molle)”.
Infine, secondo i progettisti, “le analisi trasportistiche effettuate evidenziano come ESA4 sia in grado di garantire nel lungo periodo buoni livelli prestazionali di servizio trasportistico, con pieno recupero di funzionalità del sistema anche in ipotesi di maggiore crescita della domanda”.
Ma la Serenissima non è già stretta oggi? “Ci sono margini per poter realzizare l’allargamento anche in zone del vicentino che sembrano strette come in prossimità di Altavilla”, ha spegato Masoli. Uno dei punti più delicati però dal punto di vista ingegneristico e ambientale sarà quello della gallerie dei Berici che non sono state progettate per quattro corsie.
“Infatti dovrà essere realizzata una nuova ulteriore galleria”, ha spiegato Masoli, “per consentire di razionalizzare le altre due già esistenti. Inoltre le corsie di emergenza e la corsia di marcia lenta saranno allargate”.
Resta il nodo della Pedemontana che unja volta a regime potrebbe contribuire ad alleggerire in parte il traffico tra Vicenza e Venezia. Ma quando avverrà l’allacciamento? “La previsione di completamento della interconnessione con la Pedemontana al casello di Montecchio”, ha risposto Chiari, “è per marzo 2024. Difficile dire adesso se riusciremo a finire prima”.
I benefici, secondo il progamma ESA4 saranno il doppio del costo, cioè 7 miliardi sia per il risparmio del tempo trascorso in autostrada nei prossimi anni, sia per i benefici dello spostamento del traffico dalla rete ordinaria all’A4. Per chi volesse dettagli, informazioni, visualizzare mappe e disegni dei progetti, sul sito della Brescia-Padova è stata creata la piattaforma virtuale Arup Engage denominata “ESA4”. mb