Siamo a terra! In piazza Bra va in scena la protesta degli esercenti Numerosi pacifici ma determinati. Il settore dei pubblici esercizi perderà quest’anno almeno 27 miliardi. 300 mila posti di lavoro rischiano di scomparire

protesta commercianti piazza bra ph.Udali Renzo

Centinaia di esercenti veronesi si sono dati appuntamento in Piazza Bra per protestare contro l’ultimo Dcpm del Governo che hanno imposto la chiusura alle 18.
davanti al Municipio sono così comparsi striscioni, cartelli e tovaglie apparecchiate. Lo squillo di una tromba ha intonato prima il “silenzio” poi l’Inno di Mameli fischiato da alcuni dei partecipanti.
“Siamo qui, siamo a terra, siamo qui come in altre 23 altre piazze italiane, in una delle città e delle province più visitate del Paese, che vive anche e direi soprattutto di turismo e di ospitalità. Numerosi, coraggiosi, pacifici si, ma determinati, noi siamo quelli che ogni giorno si rimboccano le maniche. Ma di fronte a questa tragedia, purtroppo, non basta”, ha detto nel suo intervento il presidente Fipe Verona Paolo Artelio. Il settore dei pubblici esercizi perderà quest’anno almeno 27 miliardi di euro su 96 di fatturato complessivo. 300mila posti di lavoro nel nostro settore rischiano di scomparire definitivamente. L’ulteriore imposizione della chiusura alle 18 ci costerà da sola 2,1 miliardi di euro, impedendo a 600 mila persone di lavorare. Tutto questo oggi – ha aggiunto Artelio- costa caro a noi, ma il conto lo pagherà tutto il Paese. Se è vero, come è vero, che bar, ristoranti, pizzerie, catering, di-scoteche e sale da ballo popolano paesi, città, metropoli, vie e piazze del nostro Paese, dando a questi luoghi, vita, luce, socialità. Prima di questa tragedia, ogni giorno davamo da mangiare a oltre 11 milioni di perso-ne, siamo il luogo del primo caffè e sorriso al mattino, del pranzo d’affari, della cena fra amici, spesso rappresentiamo i luoghi dove la memoria ha fissato i ricordi più intimi e belli della nostra e vostra vita. Nella provincia di Verona sono oltre 7.000 le imprese dei pubblici esercizi attive, quasi 4.000 delle quali nella città capoluogo; insieme al com-mercio, questo settore che è presidio e ambasciatore del nostro territorio dà lavoro a quasi 100mila dei 410mila occupati del territorio veronese, stando ai dati della Camera di Commercio.
In Veneto i pubblici esercizi sono circa 26mila con quasi 85mila occupati, per un valore dei consumi che nel 2019 ha toccato 8,3 miliardi di euro.
“Comprendiamo e siamo responsabili di fronte ad una tragica emergenza sanitaria, subiamo però da mesi la sconfortante definizione di attività “non essenziali” ogni volta in cui la situazione si complica. Eppure, tutte le attività economiche sono essenziali quando producono reddito, occupazione, servizi. E tutte le attività sono sicure se garantiscono le giuste regole e attuano i protocolli sanitari assegnati. E noi li abbiamo applicati, accollandoci spesso costi importanti e responsabilità spinose”.
Il Governo ha preso provvedimenti per garantire ristori ad indennizzo delle perdite di fatturato. “Non vogliamo essere disfattisti, – ha detto il presidente regionale di Fipe Veneto Erminio Alajmo – apprezziamo gli impegni espressi, ma dopo mesi di burocrazia esigiamo che arrivino non presto, ma subito, come avviene negli altri Paesi europei”.