Stallo messicano L’ingresso di Sboarina in Fdi ha accentuato le tensioni tra Salvini e Meloni che si stanno giocando il ruolo di leader della coalizione. Girano messaggi di fuoco nelle chat dei parlamentari veronesi ma nessuno vuole strappare. Il Pd non ne approfitta

Questo giornale, in solitaria, lo scrive da tempo che il centrodestra non ha an­cora scelto il candidato sin­daco per l’anno prossimo e che dunque Federico Sboarina pur rimanendo in prima fila al mo­mento non ha ricevuto l’investitura. La coalizione non è an­cora riuscita a met­tersi d’accordo sul proprio rappresentante a Milano dove si vota tra due mesi, figuriamoci a Ve­rona. A complicare le cose, in città – non bastassero le frizioni nazionali con Lega e Forza Italia da una parte e Fratelli d’Italia dall’altra – c’è il fresco ri­torno di Sboarina tra gli ex An di Giorgia Meloni, mos­sa che ha irritato pa­recchio Matteo Salvini il quale solo pochi giorni prima aveva cercato di mettere il cappello sulla ricandidatura del primo cittadino dicendo che un amministratore ha bisogno di dieci anni per portare a termine l’operato. La verità, altra cosa che nessuno scrive, è che Sboarina da quando a Palazzo Barbieri non si muove più Lorenzo Fontana sa poco di ciò che accade a Verona, delle dinamiche, degli umori, e il leader leghista dava per scontato che i propri uomini sul territorio avessero ancora la forza di determinare le scelte, com­prese quelle del sindaco. In questi giorni sono girati messaggi di fuoco nelle chat dei politici di casa nostra i quali chiedono chiarimenti ai vertici lo­cali dei rispettivi partiti. Sbo­arina per ora è tranquillo, ché l’operazione gli ha dato visibilità e ora alle spalle ha un partito forte, il primo a Verona in termini di voti. La Lega è in agitazione ma non intende strappare assieme a Forza Italia per due motivi: il primo è che manca un anno all’appuntamento e può cambiare il mondo, il secondo è che sa che se il centrodestra di governo dovesse presentarsi con un candidato alternativo a Sboarina rischierebbe di giocarsi punto a punto l’ac­cesso al ballottaggio con Flavio Tosi favorendo o l’ex sindaco o il centrosinistra. Forza Italia è divisa ma non ha i numeri per prendere decisioni forti. La sensazione è che, si vo­tasse domani, la coalizione troverebbe l’accordo, punterebbe su Sboarina e la Lega chiederebbe in cambio altri Comuni del Veneto. Il centrosinistra attende invece attende ancora una risposta da Damiano Tommasi, che al momento è l’unico candidato, sondaggi interni alla mano, che potrebbe arrivare al secondo turno.