Taverna di via Stella, viva la veronesità GianMaria, 31 anni, titolare da un mese: “Ho scelto di non rivisitare i nostri piatti”

A “soli” 31 anni è già alla guida di uno dei locali più rinomati del centro: “Lavoro qui da un bel po, ma ne sono diventato titolare solo un mese fa”. Per Gianmaria Gasbarro “La Taverna di Via Stella“ dev’essere sicuramente come una seconda casa. E non solo per gli oltre 11 anni spesi lì dentro, ma anche per il calore familiare ed accogliente che si respira una volta entrati, fatto di tanto legno alle pareti e la sensazione di conoscere già quel posto, genuino come solo una taverna sa essere. “Sono partito facendo il barista, per poi passare a ruoli con più responsabilità, ed ora eccomi qui: devo ringraziare la signora Patrizia, la precedente titolare, che ha portato questo locale ad avere il nome che ha. E mi ha aspettato, soprattutto che passasse il peggio della pandemia, prima di venderlo a degli estranei…”.
Il tutto condito da un menù tipico e, come lui stesso ci tiene a precisare, “orgogliosamente non rivisitato”.

Gianmaria, spiegacelo.
“Ultimamente c’è questa moda di rivisitare i piatti della tradizione, noi abbiamo scelto di non farlo, e di portare in tavola le ricette intatte delle nostre nonne.

Quindi solo piatti veronesi?
“Sì, bigoli all’anatra, la pastissada con i gnocchi o come secondo, il baccalà, il coniglio, e poi c’è tanto Amarone, dal risotto al filetto.

Ma un ragazzo di 31 anni non ha paura di condurre un locale così?
No, perchè ho uno staff fantastico e le idee chiarissime in testa.

Quali sono?
Quelle di mantenere La Taverna un sinonimo di veronesità, cercando di condurre i clienti in una sorta di macchina del tempo, facendogli vivere un’esperienza a 360°: fatta di cose buone da mangiare e di un’accoglienza, da quando entra a quando se ne va, che lo faccia sentire a casa.

Quali sono invece gli obbiettivi futuri?
Un’altra cosa a cui teniamo molto riguarda il vino, in sala a breve avremo anche tre sommelier. Abbiamo arricchito la carta vini, e stiamo cercando di valorizzare le piccole cantine a conduzione familiare, per chi rispetta la terra e fa un vino biologico vero.

A proposito di vini, col Vinitaly è stata una vera ripartenza?
E’ andata bene, ci voleva. L’affluenza è stata un po’ diversa dagli anni passati, mancava una fetta di importatori stranieri, ma c’erano tanti italiani che avevano voglia di ricominciare a lavorare. E’ stata un’edizione più seria delle altre.

La Ricetta Del Giorno: “Bigoli con l’anatra al coltello”

Partiamo dalla pasta.
Bigoli fatti in casa da noi, farina 00 e uova.

Il sugo?
Classica base di soffritto, inseriamo la carne d’anatra che non viene macinata, ma battuta al coltello. A cui poi aggiungiamo un po’ di carne di maiale, e un po’ di pomodoro.

Vino da abbinarci?
Un Valpolicella superiore.

Prezzi?
Coperto 2,5, primi sugli 11, secondi 16/17, dolci 5,80.

 

Fabio Ridolfi