In attesa di un autunno ricco di grandi titoli e capolavori inediti – 28 le alzate di sipario fra ottobre e dicembre – Fondazione Arena di Verona svela i primi dettagli della Stagione Artistica 2024 al Teatro Filarmonico per abbonamenti e carnet. La vendita degli abbonamenti della Stagione d’Opera e Balletto e della Stagione Sinfonica al Teatro Filarmonico con diritto di prelazione (conferme abbonati Stagione 2023) inizia congiuntamente il 3 ottobre e prosegue fino al 14 novembre, mentre i nuovi abbonamenti possono essere sottoscritti a partire dal 15 novembre fino ad esaurimento della disponibilità. I prezzi degli abbonamenti della Stagione d’Opera e Balletto vanno da 84 a 318 euro in base al settore prescelto, mentre gli abbonamenti per la Stagione Sinfonica vanno da 73 a 182 euro.
Oltre agli abbonamenti tradizionali si segnalano le tre formule carnet che permettono di costruire una propria agenda di appuntamenti con gli spettacoli proposti da Fondazione Arena al Teatro Filarmonico: infatti, superando la modalità del turno e del posto fisso, il carnet (3 ingressi per l’Opera; 4 ingressi per la Sinfonica) permette di scegliere trasversalmente tra tutte le recite in programma e di utilizzare i tagliandi uno per volta o globalmente, per una o più serate, risparmiando così sull’acquisto del singolo biglietto. Infine è proposta anche l’opzione Venerdì in Platea: 8 spettacoli fra opere e concerti da 169 a 243 euro.
La Stagione d’Opera 2024 vedrà 5 titoli lirici, cui si aggiungerà, per la prima volta dopo nove anni, un sesto appuntamento con il ritorno del Balletto al Teatro Filarmonico: a gennaio debutterà Il Flauto magico del genio di Salisburgo in una nuova coproduzione, in sinergia con la rassegna Mozart a Verona che coinvolge tutta la città, quindi a febbraio la raffinata La Rondine proseguirà l’omaggio a Puccini nel centenario della sua scomparsa, autore del quale Fondazione Arena dedica da tempo attenzione ai titoli meno frequentati. Nel mese di marzo, per la prima volta nei cartelloni del Filarmonico, compare il capolavoro poco conosciuto Il Campiello, la più compiuta delle commedie goldoniane firmate dal veneziano Ermano Wolf-Ferrari.
Dopo il Festival estivo è la volta di un’altra prima veronese: Stiffelio di Verdi, gemma sperimentale, coraggiosa e già matura, troppo poco rappresentata. In novembre va in scena un titolo invece universalmente noto ma raramente eseguito a Verona: La Cenerentola di Rossini, prima del più classico dei balletti, Il Lago dei cigni di Čajkovskij, in programma a dicembre.