Tra i pali il veronese Pozzani. A centrocampo, ecco Busatta. E’ il Catanzaro dei tempi belli Saverio Garonzi sapeva dove pescare. Aveva già preso Bui

Vecchi amici, vecchie foto che raccontano un calcio lontano. Questo è il Catanzaro anni ‘70, quasi sempre tra serie A e serie B. Piazza calda, capace di “sciogliere” anche un silenzioso come Gigi Busatta. Acquistato per pochi soldi dal Treviso, Busatta divenne presto un idolo del popolo giallorosso, un mediano capace di “trenate” incredibili (ah, come sarebbe forte, nel calcio di oggi) ma pure molto bravo tecnicamente. Aveva fisico e sapeva giocare, un’abbinata che non tutti hanno.
Da quel Catanzaro, Saverio Garonzi aveva già preso un certo Gianni Bui, qualche anno prima. Costo dell’operazione 140 milioni, non proprio noccioline, all’epoca.
E quando si presentò per Busatta, trovò la strada spianata. I due sono tra i grandi dell’Hellas anni ‘60 e 70, due autentici pezzi da 90, che hanno un posto d’onore nella storia gialloblù.
Il portiere di quel Catanzaro è invece un veronese che nel Verona giocò una stagione soltanto: Pozzani, originario di Castelnuovo del Garda, arrivò al Verona sul finire della sua bella e lunga carriera tra i pali.