Trasporto pubblico, scontro sulla gara. «Il presidente Pasini colmi i ritardi»

Sembra una questione tecnica lontana dalle abitudini quotidiane dei veronesi e invece si tratta di una vicenda molto delicata destinata a incidere sulle nostre abitudini di mobilità. Stiamo parlando del bando per il Trasporto pubblico locale che riguarda città e provincia e che questa volta è di estrema delicatezza perché coinvolge anche la gestione del filobus. La polemica politica è arrivata allo scontro con un botta e risposta tra Tosi, europarlamentare di Forza Italia ed ex sindaco, e il Pd che sostiene l’amministrazione Tommasi sulla scelta di andare a gara con due lotti, uno per città e uno per la provincia con il rischio che se li aggiudichino due gestori diversi con possibili difficoltà poi di coesione. Questo, almeno, secondo Tosi: «La gara a due lotti attacca- è la soluzione peggiore per il territorio veronese e i lavoratori, ma se si sta andando verso questa soluzione è colpa dell’amministrazione comunale di Verona, che anziché imporre la propria linea del lotto unico, ha tergiversato, atteso, procrastinato, lasciando decidere ad altri. È l’ennesimo segno della debolezza e dell’inconsistenza del sindaco Tommasi, che ha perso tempo e mostrato indecisione». Secondo l’ex sindaco Flavio Tosi infatti «poiché Atv è controllata di fatto dal Comune di Verona, il sindaco avrebbe potuto e dovuto imporre la sua linea, ma come scriveva il Manzoni il coraggio uno se non ce l’ha non se lo può dare. L’amministrazione Tommasi non sa decidere e non sa assumersi responsabilità. E così adesso pagano gli utenti, che avranno un servizio differito tra città e provincia e quindi meno efficace, e i lavoratori». Atv infatti è controllata al 50% da Amt e al 50% da Ferrovie Nord Milano, «ma il presidente è Mazza, lo stesso di Amt, quindi nella sostanza il controllo dell’azienda la esprime il Comune di Verona. Che però ha temporeggiato e così ha visto disconoscere la sua stessa linea». Ma il Pd non ci sta e replica: «Tosi è tra i principali responsabili dell’immobilismo che ha investito le politiche della mobilità del capoluogo nei 15 anni che vanno dal 2007 al 2022, sbloccato soltanto dall’amministrazione Tommasi che ha dato attuazione ai cantieri per la realizzazione della filovia (da lui voluti al posto di quelli per la tranvia come sfregio alla precedente amministrazione Zanotto); iniziato i lavori per il completamento della rete di piste ciclabili; completato la progettazione delle più grandi infrastrutture stradali (strada di gronda). Non comprendiamo dunque come possa dare lezioni ad altri, se fosse per lui a Verona il trasporto pubblico sarebbe ancora trainato dai cavalli». Sulla messa a gara del servizio di Tpl provinciale, poi, il Pd contrattacca: «Tosi dovrebbe invece rispondere di quanto ha fatto o non fatto il suo partito, Forza Italia, che attraverso la consigliera provinciale Maria Orietta Gaiulli detiene proprio la delega al Tpl e alla mobilità leggera. E’ stata proprio Gaiulli nella riunione del Comitato di indirizzo dell’ente di governo ad esprimersi per la soluzione a due lotti! L’unico elemento di novità contenuto nella delibera con cui il presidente della Provincia ha dato avvio alle procedure per la messa a gara del servizio è l’ordine del giorno fatto approvare dal Pd in consiglio provinciale a fine luglio 2025, denominato ”Un patto per il Tpl”, che impegna l’ente a richiedere alla Regione Veneto l’aumento dei livelli di servizio minimi del trasporto pubblico locale, attraverso cui sarebbe sostenibile anche la soluzione a lotto unico, e avviare con urgenza l’aggiornamento della programmazione del servizio in ottica di integrazione con i treni, come richiesto anche dal Comune di Verona. Comune che da sempre si è espresso per la soluzione a lotto unico». Insomma, se si va a gara con due lotti non sarebbe responsabilità del Comune e del Pd. «Come Partito Democratico diciamo che l’obiettivo deve rimanere quello del lotto unico a livello provinciale. E’ necessario che il Presidente della Provincia si attivi per colmare i ritardi e le lacune dell’istruttoria e fare tutto quanto è nelle sue possibilità per evitare di spezzare il servizio in due tronconi squilibrati per efficienza e rendimento», affermano Francesco Casella, consigliere provinciale; Fabio Segattini, capogruppo comunale Pd; Alessia Rotta segretaria cittadina Pd Verona; Franco Bonfante, segretario provinciale Pd Verona.