Tutto il cuore di Verona. In prima linea per aiutare l’Albania Vigili del fuoco, Amt, Amia e associazioni in soccorso della popolazione colpita dal terremoto. La nostra città non fa mai mancare il proprio sostegno. In troppi però se lo dimenticano e ci coprono di fango

E adesso aspettiamo il prossimo mona di turno pronto a dipingere Verona come un covo di insensibili, intolleranti, razzisti, degni eredi del peggior Ku Klux Klan del Tennessee. Venite pure avanti, voi col naso lungo, opinionisti da strapazzo che nessuno più sopporta. Intanto Verona, ancora una volta, si prodiga per aiutare chi è in difficoltà. Lo ha sempre fatto: solo per citare i casi più recenti ricordiamo l’intervento di Vigili del Fuoco e Protezione Civile nel Vicentino e nel Bellunese martoriati dal maltempo e la straordinaria macchina dei soccorsi messa in moto in occasione dei terremoti in Emilia e nel centro Italia. Ma sì, ricordiamo anche il sisma dell’Irpinia. Ora che pure in Albania la terra ha provocato decine morti e distruzione, alcuni nostri pompieri – salutando in fretta e furia le proprie famiglie – sono subito partiti per dare una mano alla popolazione. Amt, l’azienda di trasporti della città, ha regalato al Comune di Tirata un campo mobile d’assistenza, fondamentale per coordinare gli interventi durante simili calamità naturali. Amia, che opera da tempo a Tirana, nei prossimi giorni – non appena la fase più delicata degli interventi sarà terminata, e speriamo che non vi siano altre forti scosse – effettuerà turni straordinari per togliere il più velocemente possibile le macerie dalle strade. Enti e associazioni stanno per dare vita a collette di solidarietà. Nessuno sta facendo l’eroe, sia chiaro. Ma tutti stanno facendo la propria parte con grande cuore e sacrifici. Perché l’Italia, pur se descritta strumentalmente dai soliti personaggi in cerca d’autore come un covo di naziskin, c’è sempre quando è il momento di aiutare chi è in difficoltà. E Verona (non vogliamo fare una graduatoria della solidarietà, ma è un dato di fatto) è sempre un passo avanti rispetto a molte altre realtà del Paese. Siamo certi che al prossimo fantomatico caso di razzismo al Bentegodi o a seguito della prossima strampalata iniziativa di qualche consigliere comunale (temiamo sia solo questione di giorni, al massimo di settimane), i Soloni di turno picchieranno ancora una volta duro contro di noi. Ci getteranno addosso quintali di fango, come hanno sempre fatto. Ma noi ce ne fregheremo (si può ancora dire?) perché sappiamo bene che gente siamo. Grandi lavoratori e persone perbene.