Una cercola alla testa Il Tar va contro la Giunta Sboarina che aveva bloccato la costruzione del centro commerciale a San Michele. Per i giudici il “No” non è sufficientamente motivato. Smacco per gli antitosiani

All’improvviso, in una calda e anomala giornata d’autunno inoltrato, La Cercola ha ripreso vita. O meglio: a resuscitare è stato il progetto del centro commerciale avviato sotto l’amministrazione Tosi nell’omonima località di San Michele Extra. La Cercola, appunto. Si tratta di un’opera di 24.550 metri quadrati su un’area di 200 mila. Tosi aveva dato il via libera alla costruzione il 9 giugno 2017, poco prima della scadenza del suo mandato. Sboarina nell’aprile 2018 aveva revocato l’opera, e la società costruttrice, la Immobiliare Srl, si era rivolta al Tar. Ora, dopo un anno e mezzo, il tribunale amministrativo ha dato ragione al ricorrente, e così l’ipotesi della costruzione del centro commerciale ha ripreso corpo. Il motivo della decisione dei giudici è presto detto. Il provvedimento di revoca, si legge nel quinto punto della sentenza, «deve risultare assistito da un chiaro supporto motivazionale che renda evidenti le ragioni per le quali i valori pubblici specifici che giustificano la cessazione degli effetti dell’atto siano maggiormente pregnanti e prevalenti sull’interesse privato alla sua conservazione ed evidenziando le ragioni per le quali non possa rinvenirsi una soluzione meno gravosa per il privato». Traduzione: la giunta Sboarina non ha spiegato bene il perché abbia deciso di bloccare il progetto avviato da Tosi. Per questo, si legge al punto sei del testo, «l’amministrazione ha l’obbligo di rinnovare il procedimento secondo le coordinate indicate al punto cinque». Cosa che la giunta comunale ovviamente intende fare: «Per i ricorrenti si può parlare di una vittoria di Pirro» ha commentato il sindaco. «Nei primi quattro punti si dice chiaramente che avevamo tutti i diritti di annullare il piano del centro commerciale. Dobbiamo solo motivare meglio». Vedremo come andrà a finire la querelle. Di certo però è paradossale che un’amministrazione che, legittimamente, ha fatto dell’anti-tosismo militante la propria bandiera non sia in grado di spiegare perché il mega progetto dell’ex sindaco non va bene per la città. La lotta alla cementificazione selvaggia di Verona ci vede in prima linea, e non riteniamo affatto il progetto della Cercola prioritario per lo sviluppo della città, soprattutto perché a una manciata di chilometri ci sono già Le Corti Venete. E però allo stesso tempo pensiamo che sia quantomeno bizzarro dire “no” a un’opera senza addurre sufficienti motivazioni.