«L’incontro bilaterale Verona-Canada, oggi in Camera di Commercio, è l’esempio di quanto il mondo dell’impresa necessiti di partnership commerciali e non di chiusure. Grazie all’accordo Ceta, che ha abbattuto le barriere tra Ue e Canada, le nostre esportazioni nel Paese del Nordamerica sono cresciute in valore del 21% in 7 anni, superando quota 204 milioni di euro. Un export, quello scaligero, a forte trazione enologica, se consideriamo che anche in un periodo difficile come questo, nel primo semestre di quest’anno le vendite del vino veronese in Canada sono lievitate di un ulteriore 16%». Lo ha detto oggi il vicepresidente della Cciaa di Verona, Paolo Arena, nel corso dell’incontro organizzato dall’istituto camerale veronese e dalla Camera di Commercio italiana in Ontario tra le imprese veronesi e una delegazione canadese del Comune di Vaughan (Ontario). Secondo l’ufficio studi camerale, dalla fine del 2017-quindi dall’entrata in vigore del Trattato Ceta – a oggi l’interscambio Verona-Canada è cresciuto in valore del 23%, con l’export scaligero che ha superato i 204 milioni di euro. Un’accelerazione del made in Verona nel 5° mercato extra-Ue per valore della domanda confermata anche lo scorso anno, con una crescita dell’8,3% a fronte di un export globale scaligero che si è chiuso in leggera contrazione (-0,2%). Secondo le elaborazioni della Cciaa di Verona, il Canada è da tempo sul podio tra i mercati di sbocco più importanti per il nostro vino. La voce bevande leggasi vino vale il 45% dell’intero export scaligero verso il Paese nordamericano, per un controvalore di oltre 90 milioni di euro nel 2024. E anche nel primo semestre di quest’anno, a fronte di un calo dell’export globale delle bevande veronesi di oltre il 5%, la performance in Canada si è rivelata un contraltare per molte aziende decisivo, con un incremento tendenziale del 16%.