Verona deserta, un tuffo al cuore – il diario di Raffaele Tomelleri

Le immagini di Verona deserta, le vie, le piazze, i luoghi più belli, senza un’anima viva. Anche oggi, come ieri, vi regaliamo una pagina di emozioni, colte al volo da Renzo Udali, bravissimo a fotografare anche uno stato d’animo. Non solo un luogo, ma un luogo dell’anima. Quella di una città che vive con dignità, sofferenza, speranza, uno dei momenti più difficili della storia degli ultimi anni.
Ecco allora che anche una foto, un cielo, una strada, diventano lo specchio della paura, dell’ansia terribile che accompagna le nostre giornate, spese a rincorrere numeri e date, ricordi e speranze. Quando torneremo a popolare quelle piazze, quelle strade? Quando sarà possibile stringere una mano, abbracciare un amico, ridere e scherzare, brindare a un domani di nuovo diverso? Quando finirà tutto questo e queste foto saranno soltanto un bruttissimo ricordo?
Le domande segnano questi giorni, mentre passi da un bollettino all’altro, da una notizia che induce a speranza al terrore di quello che potrebbe accadere al sud. Non c’è tempo, purtroppo, per stare a pensare. Non fai in tempo a illudesrti che il virus stia lasciando in pace la Lombardia e subito arrivano dati sconfortanti. Mentre avverti il grido di dolore di Piacenza e dell’Emilia, le richieste del Sud, i drammi della Sicilia, con i traghetti che non partono e la gente costretta a soluzioni improvvisate.
No, è ancora lunga la strada che porta alla normalità. Alla pizza in compagnia, persino alla Messa della domenica. Alle cose banali di tutti i giorni, che ti mancano ogni giorno di più. E ti trovi a rimpiangere tutte quelle volte in cui hai “abbaiato” alla noia, ai gesti ripetuti uguali, a giorni che ti parevano a volte scontati. Adesso non vedi l’ora che tornino. Mentre riaccendi la Tv, perchè è l’ora. Del bollettino, dei dati, delle notizie. E’ l’ora della speranza. Coraggio.