La provincia di Verona si conferma uno dei principali motori economici del Veneto, con una crescita del PIL pro-capite (+1,9%) superiore alla media nazionale (+0,9%) e regionale (+1,3%). L’impatto delle tensioni commerciali non risulta finora significativo, grazie all’elevata diversificazione dei Paesi di destinazione dell’export, mentre sul fronte del turismo nell’ultimo decennio Verona è stata la prima provincia in Italia per crescita media annua nel periodo 2014-2024 degli arrivi (+4,2%) e seconda per incremento medio annuo delle presenze (+3,1%) dietro Roma (+6,1%). Aumenta il numero di laureati STEM (+17% in ingegneria industriale e dell’informazione), in misura più ampia rispetto al trend nazionale, anche se con un numero ancora sottodimensionato rispetto al fabbisogno delle imprese. L’occupazione giovanile nella fascia 15-24 anni mostra ancora margini di miglioramento (21,7%) rispetto alla media del Nord-Est (25%) e delle altre province venete (in media pari al 24%), unito ad un tasso di partecipazione scolastica (70,7%) inferiore a quella veneta (72,5%) e a quella Italiana (75,5%). Nella fascia di età 25-34 anni, invece, il tasso di occupazione della provincia di Verona è lievemente superiore alla media del Nord-Est (80,8% vs 80%). Queste alcune delle principali evidenze del report di Deloitte Economics «Why Verona – Il Bello e il Buono», presentato oggi presso Confindustria Verona alla presenza del Presidente di Confindustria Verona Giuseppe Riello, dell’amministratore delegato di Oniverse Marco Carletto, dell’amministratrice delegata di Verona Fiere Barbara Ferro, del Presidente di Midac Batteries Filippo Girardi e del Presidente di Just Italia Marco Salvatori. Durante l’evento è intervenuta anche Elisa De Berti, Consigliera delegata alle Infrastrutture e attuazione del programma della Regione Veneto. Occupazione: bene il numero totale di occupati, margini di miglioramento tra i giovani. La città rappresenta una delle principali realtà occupazionali del Veneto, con un tasso di occupazione nella fascia 25-34 anni dell’80,8%, superando la media del Nord-Est (80%) e dell’Italia (68,7%), mentre si registrano margini di miglioramento per la fascia 14-24 anni (21,7%), poco sopra la media nazionale (19,7%) ma dietro ad altre province della regione come Belluno (31,4%), Vicenza (29,1%), Padova (27,3%), Rovigo (24,6%) e Treviso (24,5%). Cresce il numero di laureati STEM. Negli ultimi dieci anni, il numero di laureati dell’Università di Verona è aumentato in quasi tutte le specializzazioni. Le crescite più significative si registrano nelle discipline scientifiche: scienze applicate (+7,2%) e ingegneria industriale e dell’informazione (+17%). Imprese verso il consolidamento: crescono le società di capitali e l’ingresso di soci esterni nelle aziende familiari. Nella provincia di Verona, le imprese individuali rappresentano ancora la maggioranza delle aziende registrate (51,2%), seguite dalle società di capitali (30,5%). Tuttavia, tra il 2014 e il 2024 si è osservata un’inversione di tendenza: la quota delle società di capitali è passata dal 22,8% al 30,5%, mentre quella delle imprese individuali è scesa dal 54,7% al 51,2%, in linea con il trend registrato a livello regionale e nazionale. Export e turismo: Verona protagonista in Italia e in Europa. Nell’ultimo decennio, Verona si è confermata terza provincia del Veneto per esportazioni totali, con un’incidenza del 18,5% sul totale dell’export totale regionale. Nel 2024, Verona si è confermata come prima provincia per esportazione di bevande e terza per prodotti alimentari e minerali non metalliferi, con Germania, Regno Unito e Stati Uniti tra le principali destinazioni. Le esportazioni di Verona verso gli Stati Uniti valgono 858 milioni di euro dietro Vicenza (oltre 2,6 miliardi di euro).



