VeronaFiere, fumata bianca: 30 milioni Danese e Mantovani: “Il passaggio decisivo per rilanciare l’Ente, come da programma”

L’assemblea dei Soci di Veronafiere Spa, riunita oggi in seduta straordinaria, ha deliberato l’aumento di capitale pari a 30 milioni di euro a sostegno dello sviluppo del Piano d’azione per la ripartenza del Gruppo Veronafiere.

«Il voto unanime dei Soci – commenta Maurizio Danese, presidente di Veronafiere – è la premessa fondamentale per iniziare un percorso che porti a una conclusione positiva questo lungo periodo di grave difficoltà per Veronafiere che, come tutto il sistema fieristico mondiale sta ancora pagando un duro prezzo a causa della pandemia di Covid-19. Un evento drammatico che da fine febbraio del 2020 a oggi continua a condizionare l’attività degli eventi in presenza, con particolare riguardo alle rassegne di carattere internazionale, vere e proprie leve di politica industriale per la bilancia commerciale e per l’export del sistema paese”.
“L’aumento di capitale – prosegue il presidente Danese – consentirà di attuare il Piano di azione per la ripartenza che prevede un 2021 di transizione per uscire dall’emergenza Covid, agganciare la ripresa nel 2022 e tornare entro il biennio 2023-2024 ai livelli pre-crisi, generando fatturato, redditività e indotto che la Fiera di Verona ha assicurato a soci, stakeholder e territorio fino al 2019. In questo scenario, i Soci hanno altresì assicurato il loro sostegno per lo sviluppo internazionale della società, anche attraverso alleanze e collaborazioni».
“L’impegno di tutto il management è rivolto alla programmazione e realizzazione della ripartenza degli eventi fieristici – sottolinea il direttore generale Giovanni Mantovani -. In questo delicato momento, la fiducia espressa dai Soci con l’approvazione dell’aumento di capitale rappresenta un elemento fondamentale per il rafforzamento della credibilità di Veronafiere e dei suoi brand sul mercato nazionale e internazionale, nonché nei confronti della struttura interna, la quale ha dimostrato insieme alle organizzazioni sindacali grande senso di responsabilità».
La prima fase dell’aumento di capitale riservata ai soci si concluderà il 30 giugno prossimo.
Compagine societaria Veronafiere Spa: Comune di Verona (39,483%), Fondazione Cassa di Risparmio di Verona, Vicenza, Belluno e Ancona (24,078%), Camera di Commercio di Verona (12,985%), Cattolica Assicurazioni (7,075%), Banco BPM Spa (7,009%), Agenzia Veneta per l’Innovazione nel Settore Primario (5,379%), Provincia di Verona (1,401%), Intesa Sanpaolo Spa (1,354%), Banca Veronese Cooperativo di Concamarise (0,883%), Immobiliare Magazzini Srl (0,188%) e Regione Veneto (0,161%).

Le “condizioni” di Cariverona

Il presidente di Cariverona, Alessandro Mazzucco, ha confermato la disponibilità a sottoscrivere l’aumento, anche con un importo superiore a quello di pertinenza della Fondazione (24,08% del capitale sociale).
Tale sottoscrizione potrà tuttavia avvenire in un ambito di condizioni ragionevoli e raggiungibili, che Cariverona sollecita fin dal 2018 a Veronafiere e agli altri soci.
Tali condizioni sono:
– l’ammodernamento dello statuto e quindi della governance societaria;
– una gestione manageriale e una visione strategica adeguate alle sfide dell’attuale contesto;
– un piano di ristrutturazione finanziaria coerente con il bilancio 2020 e con necessari accordi con le banche creditrici.