“Vietato allentare le misure restrittive”. La nuova emergenza: provvedimenti allo studio del governo La raccomandazione arriva dal Cts al Governo: “I numeri purtroppo ci dicono questo” Stato d’emergenza fino al 31 luglio, niente apertura per lo sci, confermate le ipotesi

Prorogare lo stato d’emergenza fino al 31 luglio, mondiali di sci a Cortina a porte chiuse, niente riapertura degli impianti sciistici. Gli esperti del Comitato tecnico scientifico ribadiscono la loro contrarietà all’allentamento delle misure restrittive e, anzi, invitano il governo in vista del nuovo Dpcm che entrerà in vigore venerdì a mantenere i provvedimenti emergenziali per altri sei mesi. Dalla parte degli scienziati ci sono i numeri.

Altri 14 mila contagi in un giorno e un tasso di positività che non riesce a scendere sotto il 10% da giorni ma, soprattutto, ancora 616 vittime in 24 ore: dall’inizio dell’emergenza il virus si è portato via quasi 80 mila persone, un’ecatombe. Gli esperti, nel parere al governo, indicano quattro elementi che secondo loro rendono necessario il prolungamento dello stato d’emergenza. Innanzitutto, l’impatto «ancora importante» che la curva del virus ha sui posti letto in terapia intensiva e in area medica: in base ai dati dell’ultimo monitoraggio, 13 regioni e province autonome hanno superato la soglia critica.

Ma non solo: c’è da tener conto della campagna vaccinale, che a breve entrerà nel vivo e non deve essere inficiata da un aumento esponenziale dei contagi, c’è una situazione internazionale «preoccupante», come dimostra quanto sta avvenendo in Gran Bretagna e Germania; c’è il rischio di una sovrapposizione tra l’influenza stagionale e il Covid che potrebbe provocare un sovraccarico dei servizi sanitari. Serve dunque fronteggiare la pandemia, è la conclusione degli scienziati, con gli strumenti che garantisce lo stato d’emergenza, almeno fino alla fine di luglio quando il vaccino avrà raggiunto una fetta consistente della popolazione.

Ed è in quest’ottica che vanno viste le altre indicazioni arrivate dagli scienziati al termine della riunione di oggi. Dopo aver dato il via libera ai mondiali di sci di Cortina, ma a porte chiuse e con la raccomandazione che gli atleti restino in paese il minor tempo possibile per evitare assembramenti, il Cts ha espresso «grande preoccupazione» per la possibile riapertura degli impianti sciistici il 18 gennaio,

Un’indicazione dunque in linea con il governo, che ha già fatto sapere nella riunione con le Regioni di voler posticipare l’apertura. E non è un caso che i governatori abbiano virato sui ristori, avendo capito che difficilmente si potrà tornare a sciare. Dagli esperti è invece arrivata una leggera apertura per gli sport individuali: l’indicazione è di valutare lo stato epidemico a livello locale tenendo in considerazione che in alcuni casi lo sport individuale può essere inteso come attività di interesse terapeutico.

Suggerimenti che dovrebbero finire nel nuovo Dpcm, assieme alle altre misure: il ministro della Salute Roberto Speranza le illustrerà e dopo un ulteriore passaggio con le Regioni, dovrebbe esserci il Cdm per il via libera ai provvedimenti. L’impianto è comunque definito: verranno confermati il divieto di spostamento tra le regioni, anche quelle gialle, il coprifuoco dalle 22 alle 5, l’apertura dei ristoranti fino alle 18 nelle zone gialle.

Con il Dpcm sarà poi introdotto il divieto di vendita d’asporto per i bar a partire dalle 18 per evitare gli assembramenti e, soprattutto, l’intervento sugli indici di rischio, per facilitare l’ingresso in zona arancione delle regioni a rischio alto.