Welfare aziendale, i benefici I lavoratori, se supportati, diventano proattivi nelle proprie mansioni

Si è visto di recente come le politiche adottate in materia di lavoro durante l’emergenza sanitaria hanno influenzato il modo di lavorare delle persone. Al giorno d’oggi, nelle aziende si punta sulla sostenibilità non solo per andare incontro ai clienti che acquistano beni o servizi, ma soprattutto sostenibilità nel mettere a disposizione dei propri dipendenti e delle loro famiglie risorse per migliorare la loro vita privata e lavorativa. Il Welfare aziendale ha come obiettivo migliorare la vita dei lavoratori in modo che possano contribuire al successo dell’azienda. Un’impresa responsabile, con la nascita di nuove forme sociali e lo sviluppo dell’innovazione, deve definire nuovi percorsi di valorizzazione.
I benefici del Welfare aziendale sostenibile
Il welfare aziendale, in questi anni, si è legato allo sviluppo di conoscenze e competenze dei lavoratori: l’azienda deve saper riconoscere e sostenere il proprio capitale umano per disporre in seguito di una forza lavoro che si adatti ai cambiamenti sia all’interno che all’esterno dell’impresa. Le conoscenze e le competenze sono un importante elemento di scambio tra l’azienda e i suoi collaboratori. La rivoluzione tecnologica ha permesso lo sviluppo di conoscenze cognitive quali la raccolta e la rielaborazione di informazioni, la catalogazione di file, l’ascolto empatico e la forma di scrittura in digitale.
Non solo, al giorno d’oggi una delle aspettative che i clienti finali nutrono nei confronti delle imprese è la conoscenza del territorio in cui operano. Un’impresa dovrà quindi migliorare l’ambiente da cui trae le proprie risorse fisiche e umane, per offrire nel tempo sempre il servizio migliore e restare competitiva. La sostenibilità aziendale migliora dunque anche l’immagine del brand e dell’organizzazione.
I lavoratori, se supportati, diventano proattivi nelle proprie mansioni e concorrono allo sviluppo dell’azienda. L’approccio al lavoro così migliora mettendo in campo le conoscenze e competenze dei singoli a favore dell’ambiente lavorativo e dell’employee engagement.
Per incentivare i lavoratori a concorrere alla vita aziendale occorre:
• progettare di piattaforme digitali per la gestione dei servizi di welfare offerti: la diffusione di piattaforme che erogano servizi in cloud consente di aumentare i possibili benefici riservati ai collaboratori, scegliendo i progetti più utili alle loro esigenze
• ampliare i servizi usufruibili all’esterno del contesto lavorativo: i lavoratori hanno ciascuno delle esigenze particolari, l’esempio più evidente è in merito alla formazione; rivolgersi a servizi esterni non solo assicura elevati gradi di competenza e specializzazione dei servizi stessi, ma aiuta anche i lavoratori ad accedervi con più sicurezza, senza l’imbarazzo o il timore di ripercussioni che potrebbero generarsi di fronte all’utilizzo di un servizio interno
• introdurre accordi territoriali o aziendali per convertire il premio di produzione in servizi di flexible benefit più specifici, e che si traducano davvero in servizi specifici a supporto dei lavoratori.
Il datore di lavoro può così scegliere i servizi e le modalità di erogazione più adatti alle sue esigenze, beneficiando tra l’altro in molti casi di una riduzione delle spese sostenute per il welfare. Ecco, dunque, che il welfare si trasforma in un investimento a tutti gli effetti, con un ritorno in termini di motivazione e senso di appartenenza dei dipendenti.

Tiziana Recchia*

*Fondatrice, titolare e amministratrice di Cassiopea. Da quasi 30 anni è business e life coach, si occupa di formazione e supporta le aziende nei momenti di cambiamento.
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