Avanti coi vaccini ai liberi professionisti Il presidente Girlanda ricorda che è cambiato il modo di interagire col paziente

Ad un anno esatto dal primo caso conclamato di Covid-19 in Italia, il nostro Paese celebra tutti i professionisti impegnati in prima linea nell’emergenza sanitaria. Domani, sabato 20 febbraio, è la prima ‘Giornata nazionale dei professionisti sanitari, sociosanitari, socioassistenziali e del volontariato’. Approvata dal Parlamento italiano lo scorso novembre, la celebrazione è stata istituita quale ‘momento per onorare il lavoro, l’impegno, la professionalità e il sacrificio del personale medico, sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato nel corso della pandemia da Coronavirus’.

“Questa Giornata nazionale è il riconoscimento tangibile dei sacrifici di tanti colleghi che, ogni giorno, garantiscono la salute pubblica. Professionisti che, sia nel pubblico che nel privato, si sono adattati a uno stravolgimento radicale e improvviso del loro lavoro, anteponendo sempre la salute dei propri pazienti, anche a discapito della propria. Credo sia importante che il cittadino si soffermi, almeno una volta l’anno, a riflettere sull’importanza e sulla pluralità delle professioni sanitarie. Le nostre competenze, i nostri principi condivisi liberamente e autonomamente garantiscono in primo luogo il diritto alla salute” afferma Filippo Girlanda, presidente dell’Ordine dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche della Riabilitazione e Prevenzione di Verona.

Esattamente un anno fa, il 20 febbraio 2020, l’Italia veniva sconvolta dal primo caso di Covid-19, un 38 enne italiano di Codogno risultato positivo al test del Coronavirus. Da allora tutto è cambiato. In questi mesi i professionisti sanitari hanno dovuto fare i conti con il virus, modificando strutturalmente il proprio lavoro e adattandosi a nuovi protocolli per tutelare la salute di persone spesso già affette da altre patologie importanti.

“Molti professionisti si sono dovuti reinventare, hanno cambiato il modo di interagire e comunicare con il paziente, potenziando la telemedicina a distanza, si sono messi in gioco, per assicurare all’utenza la migliore prestazione possibile – spiega Girlanda -. Penso a chi era ed è in prima linea in ospedali e ambulatori, ma anche ai liberi professionisti che operano a domicilio. E che tanto hanno investito per la sicurezza propria e altrui, nel segno della resilienza, facendo squadra e mettendo in atto una vera e propria alleanza terapeutica. Ecco perché l’Ordine, assieme a Ulss9 e Azienda Ospedaliera, è impegnato affinchè prosegua velocemente la campagna vaccinale anche sui liberi professionisti, che vanno tutelati quanto prima. Così come aveva fatto durante la prima ondata con la distribuzione dei presidi di protezione agli iscritti”.

L’Ordine scaligero comprende ben 19 professioni sanitarie, per un totale di circa 3.500 professionisti iscritti che operano in tutta la provincia.
Tre le macro aree di intervento. Tecnica-sanitaria con i tecnici di radiologia medica, di laboratorio biomedico, di neurofisiopatologia, audiometristi, ortopedici, audioprotesisti, tecnici di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare, igienisti dentali, dietisti. La riabilitazione con fisioterapisti, logopedisti, podologi, ortottisti e assistenti di oftalmologia, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, tecnici della riabilitazione psichiatrica, terapisti occupazionale, educatori professionali. Infine la prevenzione con i tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro, assistenti sanitari.