“Risultati concreti col 75% di vaccinati” Il prof. Ciccozzi: “La strada è lancora unga prima di vedere effetti reali sulla popolazione Le varianti complicano le cose, ma i vaccini sono comunque efficaci, basta fare presto...”

A un anno dall’esordio dalla pandemia la strada sembra ancora lunga per arrivare a debellare il Covid-19. A complicare le cose, nonostante i vaccini sul mercato si aggiungono di giorno in giorno, arrivano le varianti. La piu’ temuta e’ quella inglese, non tanto per la letalita’ quanto per la rapidita’ nella diffusione. Ma stanno davvero cosi’ le cose? A chiarire cos’e’ una variante, quali sono le mutazioni che devono preoccupare di piu’ e se i vaccini avranno necessita’, magari tra un anno, di un richiamo e con quali costi per i Ssn mondiali, all’agenzia di stampa Dire e’ il Professor Massimo Ciccozzi, direttore dell’Unita’ di statistica medica ed epidemiologica dell’Universita’ Campus Bio-medico di Roma.

Puo’ spiegarci che cos’e’ una variante e cosa dobbiamo aspettarci in questi mesi dal maledetto virus?
“Una variante e’ un virus che fa una mutazione che in qualche modo gli offre un vantaggio evolutivo. Ma questo Coronavirus e’ piu’ contagioso ma non letale. La mutazione che sono quelle che offrono al virus un vantaggio evolutivo sono sulla proteina spike o meglio sul ‘sito di aggancio’ al recettore nostro cellulare. Nell’ultimo mese abbiamo visto tre varianti importanti: inglese, brasiliana e sudafricana. E’ notizia di ieri di una variante inglese che sembra provenga dalla Nigeria e possa dare problemi ma sono in corso degli studi a riguardo. La variante inglese e’ quella che circola maggiormente in Europa. Non capisco adesso infatti la paura della variante inglese, sappiamo che il sistema da adottare e’ sempre lo stesso mascherina e distanziamento. La seconda mutazione brasiliana e sudafricana potrebbe preoccupare un po’ di piu’ perche’ sembra che intervengano sugli anticorpi. Se rende efficace gli anticorpi rende meno, ma sottolineo di poco efficace, un vaccino perche’ questo funziona stimolando proprio gli anticorpi ma non azzera assolutamente l’efficacia vaccinale”.

Le voci che circolano anche dopo i primi incontri tra il Cts e il nuovo Governo Draghi lasciano pensare a nuove restrizioni e lockdown mirati…
“Farei dei lockdown mirati visto che stiamo parlando di diffusioni di varianti perche’ la diffusione non e’ omogenea in tutto il territorio nazionale ma e’ a cluster. Ce ne sono quattro o cinque in questo momento. Prima andrei chirurgicamente a fermare questi cluster e nell’ambito di una sorveglianza molecolare che e’ in via di discussione e si sta iniziando ora per cui non abbiamo oggi elementi per capire bene quante varianti ci sono in giro sparsi a macchia di leopardo. Ma se nell’arco di 15 giorni, con queste misure locali non accade nulla allora e’ chiaro che bisogna fare un ‘giro di vite’. Attenzione ricordiamo pero’ che il lockdown stretto fatto lo scorso anno non ha azzerato la curva e avevamo comunque almeno un centinaio di casi al giorno mai andati a zero. Se ci comportiamo male vanno messe regole strette”.

Questi vaccini validati o in fase di validazione finale da parte delle agenzie regolatorie saranno in grado di rispondere alla varianti?
“Questi vaccini funzionano, per ora, anche sulle varianti di cui abbiamo parlato se le varianti rimangono queste. Dico cosi’ perche’ piu’ il virus circola piu’ e’ possibile che faccia mutazione. In ogni caso, la soluzione è sempre la stessa, cioè la vaccinazione. Credo che si debba arrivare a vaccinare il 75% della popolazione, prima di vedere davvero dei risultati importanti anche in termini di minori contagi”.