Bastioni, un altro arresto per spaccio Polato insiste per un Centro di identificazione. “La trasferta costa mille euro al Comune”

Arrestato martedì mentre vendeva droga sui bastioni agli studenti, ora potrebbe essere trasferito in uno dei Centri di permanenza per il rimpatrio di Bari o Brindisi. Sarebbe la seconda espulsione di un cittadino irregolare dal territorio comunale in meno di una settimana. La Procura ha infatti condannato a 5 mesi e 10 giorni e autorizzato all’espulsione il 27enne pakistano senza permesso di soggiorno arrestato ieri pomeriggio dagli agenti del Nucleo Ope­rativo della Polizia Giudiziaria della polizia municipale sui bastioni di circonvallazione Maroncelli, mentre spacciava marijuana a tre studenti che si sono dileguati all’arrivo degli agenti. Lo straniero è stato trovato in possesso di 30 gr di sostanza e della somma di 250 euro, di cui non ha però fornito la provenienza. Nell’intervento sono state identificate altre 12 persone. E’ l’ennesima operazione effettuata dalla task force di dieci agenti scelti della Polizia municipale e dedicata esclusivamente al controllo del territorio, che da settembre è attiva 24 ore su 24 per contrastare la microcriminalità, a cominciare dallo spaccio di droga ai danni di giovani e studenti. I dettagli della nuova operazione sono stati illustrati dall’assessore alla Sicurezza Da­niele Polato insieme con il dirigente del Nucleo di Polizia Giudiziaria della Polizia municipale Massimo Pennella. Presenti anche il presidente della commissione consiliare sicurezza Roberto Simeoni e il consigliere Nicolò Sesso. Se oggi è una giornata fortunata, riusciamo ad espellere il secondo irregolare in meno di una settimana – afferma Polato -. E lo facciamo grazie ad un’attività che non si ferma mai. In poche settimane sono state decine gli arresti effettuati dagli agenti specializzati, alcune zone sono state completamente ripulite dagli spacciatori, come piazza Rosa e via Caroto. Sono gli stessi cittadini a segnalarcelo per mail, dicendo che finalmente le famiglie possono frequentare i giardini in tranquillità e sicurezza. Cosi come ci segnalano in tempo reale situazioni di criticità, su cui possiamo intervenire immediatamente”. E in riferimento alla possibilità di un Centro di permanenza per il rimpatrio a Verona, l’assessore ha sottolineato: “Con i pochi posti a disposizione nei CPR, soprattutto al nord, per ogni accompagnamento significa mettere a disposizione due agenti, per ben due giornate, una trasferta che al Comune costa circa mille euro. Diversamente sarebbe se il Centro fosse qui vicino, per lo meno nei confini regionali. Senza contare che portare a termine un’espulsione significa anche non vanificare il lavoro delle forze dell’ordine. E’ scritto nero su bianco all’articolo 2 del decreto Salvini, che semplifica le norme dei codici degli appalti per l’apertura di nuovi CPR. Non solo, il medesimo articolo cita l’efficacia dell’attività svolta dai centri per il rimpatrio degli irregolari, tanto da promuoverne l’apertura di nuovi, uno per regione. L’unico modo per allontanare davvero chi non ha il diritto di rimanere nel nostro Paese, e che garantirebbe un risparmio di risorse sia economiche che di personale”. Intanto il dem Federico Benini do attacca ancora dopo quella che definisce “figuraccia” a livello nazionale.