Bertucco punta su Venezia con Lorenzoni “La Regione Veneto guidata da Zaia è sempre stata lontanissima dalla nostra città”

“Mi è stato chiesto di mettere a disposizione del progetto politico de “Il Veneto che Vogliamo” l’esperienza e le competenze maturate in questi quasi dieci anni di percorso politico e amministrativo a Verona, dapprima come candidato Sindaco della coalizione di centrosinistra a guida Pd e poi come consigliere della coalizione di movimenti civici e gruppi politici della Sinistra, e prima ancora nella ventennale esperienza da presidente di Legambiente”.
Si è presentato così Michele Bertucco al Caffè degli artisti di Via Leoncino per annunciare la sua candidatura al consiglio regionale.
“Con Lorenzoni – ha detto Bertucco – ho avuto occasione di confrontarmi fin dall’inizio sul questo progetto regionale che punta a federare e dare espressione politica e istituzionale alle varie tematiche di ordine economico, sociale e ambientale che nascono direttamente dal territorio e che spesso vengono portate alla ribalta solo grazie all’impegno di tanti cittadini che si mettono in gioco in prima persona in associazioni e comitati. Basti vedere quanto accaduto con la vicenda dell’inquinamento da Pfas: all’inizio, inquinamento, negato dalla Regione che minacciava di querelare le mamme”.
Non è mancato naturalmente un richiamo alle clamorose dimissioni del presidente di Agsm.
“Al di là delle divergenze politiche sul futuro di Agsm,-ha detto il capogruppo in consiglio comunale di Verona e Sinistra in Comune – le dimissioni di Finocchiaro sono un brutto colpo per la città, perché oltre a bruciare il terzo presidente di Agsm in tre anni, lasciano l’azienda nel guado di una delicata transizione che rischia di mettere in pericolo anche il futuro del personale della multiutility veronese. Si dimostra ancora una volta l’incapacità del Sindaco nel gestire la propria maggioranza, prima compattamente a favore dell’operazione per la ricerca del partner industriale, senza gara ad evidenza pubblica, ma poi divisa quando si è trattato di arrivare al “dunque”. Il compiacimento espresso da Gasparato di Verona Domani, mostra come l’unico valore capace di guidare le scelte della maggioranza sia la spartizione delle poltrone nelle aziende”.
Per tornare ai temi elettorale ha concluso dicendo che “La Regione guidata da Zaia è sempre stata lontanissima da Verona anche sui temi della cultura e in particolare della Fondazione Arena, che negli anni più bui ha potuto contare soltanto sul sostegno dello Stato e sull’impegno dei lavoratori. Salvo qualche rara eccezione, la Regione guidata dal centrodestra ha rinunciato ad esercitare il suo ruolo su tutte le grandi crisi aziendali che in questi anni hanno contribuito a depotenziare la struttura produttiva manifatturiera veronese e a precarizzare il lavoro”.