Dalla Vecchia, la bandiera sempre alta “Mi sarebbe piaciuto chiudere qui la carriera, mi sentivo un... mattone del Palasport”

Acquistato dalla Scaligera Basket Verona nel 1981 appena sedicenne, Roberto Dalla Vecchia ne diventerà la bandiera, guidando la squadra gialloblù alla conquista della Coppa Korać nel 1998. Nel mezzo tre promozioni, una in A2 e due in A1, una Coppa Italia (1991) e una Supercoppa italiana (1996). Diciotto stagioni con la Scaligera, interrotte da un’esperienza a Bologna durata solo un anno. Il 9 febbraio ha festeggiato i suoi 57 anni, ma lo spirito è sempre lo stesso.
Gli esordi ?
«Ho iniziato a giocare a basket per puro caso: mi hanno fermato per strada chiedendomi quanti anni avevo e quanto ero alto. Ero un metro e novantuno a soli 13 anni. Qualche giorno dopo il mio futuro allenatore mi è venuto a cercare chiedendomi se volevo andare a giocare con loro. Inutile dire che ho accettato».
Poco dopo è arrivato a Verona. Com’è stato l’impatto?
«Avevo 16 anni, ma mi sono ambientato facilmente perché c’era un bel gruppo. Appena arrivato ho ritrovato un mio amico di Venezia, acquistato anche lui lo stesso anno dalla Scaligera», ricorda.
Con la maglia gialloblù si è tolto grandi soddisfazioni. Qual è il ricordo più bello?
«Sicuramente il primo trofeo che conquisti ha un sapore particolare. Per me è stata la Coppa Italia. Abbiamo battuto Milano e Bologna, due squadre titolatissime, mentre Verona non aveva ancora vinto nulla. Però come importanza dico la Coppa Korać, è stata la ciliegina sulla torta della mia carriera».
Ma come si diventa una bandiera?
«Grazie ad un mix di cose: un po’ per il carattere, un po’ anche perché sono rimasto per tantissimi anni. Cambiavano tutti mentre io c’ero sempre. Mi sentivo un mattone del Palasport…Ho lasciato la Scaligera solo una stagione (1991/1992), perché volevo provare un’esperienza in una squadra più blasonata. Ma a Bologna l’ambiente non era il mio, per questo sono tornato volentieri a Verona, a casa mia».
Arriviamo ad oggi. Di cosa si occupa?
«18 anni fa ho aperto un centro estetico assieme a mia moglie. Il mattino e il primo pomeriggio lavoro qui con lei, poi verso sera mi sposto ad allenare due squadre giovanili di basket della Cestistica Verona”.
In tutto questo tempo, quanto è cambiato il basket?
«Da quando ho iniziato la pallacanestro è sicuramente cresciuta molto, anche grazie all’avvento di grossi sponsor e di giocatori di fascia superiore. Il pubblico si divertiva, diciamo così. Spesso gli amici che trovo in giro mi dicono che le partite della Scaligera erano di un’altra categoria. Poi oggi vedo che i giovani sono troppo attenti ad entrare in campo ben conciati, mentre ai miei tempi si lottava solo per la maglia».
E sentendo queste parole si capisce perché di bandiere come Roberto Dalla Vecchia ne siano rimaste davvero poche.
Pietro Zardini