E’ Il rebus dell’Hellas, Pazzini ai raggi X Le ragioni del sì, le ragioni del no. Così l’’impiego del “Pazzo” divide i tifosi Juric sembra intenzionato a non cambiare idea, ma forse ci sta pensando...

Le ragioni del sì

LA STORIA. Beh, se uno nella sua carriera ha segnato più o meno 200 gol, un motivo ci deve pur essere. Tra gli attaccanti in dotazione a Juric, non ce n’è uno che abbia le sue caratteristiche, nè, ovviamente, il suo curriculum vitae. D’accordo, il passato non conta, ma parliamo di uno che ha 35 anni, non 80…

IL “FIUTO”. Diciamolo chiaro, il “Pazzo” in mezzo all’area è un pericolo pubblico. Un difensore che lo deve guardare di sicuro non può mai essere tranquillo. Lo dicono i numeri. E Pazzini lo ha sempre dimostrato negli anni veronesi, anche in serie A, sia pure impiegato a scartamento ridotto. Il fiuto non ha età, non si compra al mercato. O ce l’hai o non ce l’hai…

LA SERIETA’. Già, non è da tutti, non è da sottovalutare. Pazzini ha dato a Verona l’esempio di un profesisonista serio, che accetta ogni decisione senza polemiche, senza creare “casini” in spogliatoio. D’accordo, dirà qualcuno, con l’ingaggio che prende…No, non è quello il punto. Anzi, proprio l’ingaggio poteva consigliargli un diverso atteggiamento. Il “Pazzo” si allena, esegue, va in panchina senza fiatare. Quanti altri l’avrebbero fatto?

LA “MOLLA”. Occhio alla voglia di rivincita. Occhio anche alla scadenza del contratto. Il “Pazzo” sa che il Verona non lo confermerà. E potrebbe avere dentro il “sacro fuoco” di chi cerca una vetrina per il futuro. Un motivo in più, da non sottovalutare…

Le ragioni del no

LA CONDIZIONE. Juric, a una precisa domanda, qualche tempo fa aveva risposto secco: “Non ha la condizione per giocare una partita in serie A”. Parole anche dure, ma Juric si sa, non le manda a dire. La realtà è che Pazzini, da anni, “combatte” con qualche inevitabile acciacco che gli impedisce di allenarsi al top e, dunque, di avere quella condizione perfetta che un tecnico chiede ai suoi.

IL MODULO. O meglio, il tipo di gioco che Juric chiede alla squadra. Dove le punte devono essere “i primi difensori”. Dove serve movimento, lotta aspra, capacità di sacrificio, pressing alto… Tutte cose che uno Stepinski può fare, ma che un Pazzini, ovviamente, fa molta più fatica a garantire. Ecco allora il ricorso a gente che ha meno senso del gol ma caratteristiche che meglio si adattano al “credo” tecnico di Juric.

L’ETA’. Juric, si sa, predilige i giovani, soprattutto se di valore. Vedi Kumbulla, lo stesso Salcedo, ora purtroppo costretto ai box da un grave infortunio. Età che vuol dire freschezza atletica, maggiore elasticità mentale, superiore adattabilità alle richieste. Se chiedi a Salcedo una cosa te la fa, magari un Pazzini può essere un po’ meno “malleabile”.

LA COERENZA. Già, potrebbe incidere anche questo. Juric è intelligente, dunque il rischio (forse) non esiste. Ma a volte, per coerenza, non si torna indietro su decisioni già prese. Eppure, il “Pazzo” merira un ripensamento…