Il caso-citrobacter di Borgo Trento. Così Tosi torna a puntare il dito “L’avevo detto, troppi errori” “Sbagliato fermare i medici, prima accertare le responsabilità”

“L’avevo detto”. Flavio Tosi ha gioco facile, basta rileggere quello che aveva detto a suo tempo. Allora era sembrata, forse, una forzatura, ma rivista oggi, la sua presa di posizione sul caso-citrobacter assume un’altra veste. “Io – fa notare Tosi – avevo solo sottolineato che, forse, era affrettata la decisione di sospenderei tre ditigenti dell’azienda. Bastava traferirli in altro settore, aspettare he le cose si chiarissero, approfondire le indagini e capirne di più, senza dare loro una patente che non meritavano”.
“Chiedevo che prima venissero accertate le responsabilità anche per evitare che la vicenda non fosse potesse essere in qualche modo strumentalizzata politicamente. Anche per rispetto delle famiglie, che già avevano vissuto il dramma”.

“La lettera del Sin – continua Tosi – che chiede il reintegro del dott. Biban, in realtà non è che una conferma di quanto avevo detto. La fretta avevo denunciato aveva portato a una decisione sbagliata e adessolo ammettono anche altri medici. Dalla relazione del ministero della Salute infatti emerge che le responsabilità certamente non sarebbero imputabili all’allora direttore dottor Biban”. Lo stesso dottor Biban, va ricordato, proprio recentemente, di fronte a una precisa domanda aveva affermato “che la Direzione sanitaria era al corrente dei casi di citrobacter”, in contrasto palese con le dichiarazioni del direttore generale Cobello, il quale aveva manifestato di essere stato tenuto all’oscuro.”Non ne sapevo niente”, aveva detto Cobello, subito smentito dai fatti.

“Alla luce della relazione dei Commissari del Ministero della Salute sui decessi dei neonati per infezione da Citrobacter avvenuti presso l’Ospedale della Donna e del Bambino di Verona, la Società Italiana di Neonatologia (SIN) auspica che venga immediatamente revocato il provvedimento di sospensione disposto dalla Azienda sanitaria nei confronti del Dott. Paolo Biban. Le accuse rivolte al Primario sono, infatti, immotivate, illogiche ed illegittime e la SIN ritiene che il neonatologo debba essere ripristinato integralmente nel suo ruolo di Direttore della U.O.C. Pediatria ad Indirizzo Critico, in attesa dell’esito delle indagini in corso da parte delle autorità competenti”, aveva osservato nei giorni scorsi la SIN. “
“Tale relazione – si legge ancora – evidenzia le responsabilità della Direzione sanitaria che invece ha finito per scaricare sui medici le colpe per l’accaduto. Chiediamo che la decisione venga immediatamente rivista e revocata”.