Era convocata per mercoledì mattina la conferenza di servizi finalizzata al rilascio dell’autorizzazione per un impianto di smaltimento rifiuti contenenti amianto nel comune di Valeggio sul Mincio, vicino all’abitato di Quaderni di Villafranca, ma la conferenza non è nemmeno iniziata, in quanto il Comitato tecnico regionale di Valutazione Impatto Ambientale ha espresso il proprio parere negativo alla realizzazione dell’opera. Il Comitato Tecnico Regionale ha infatti accertato l’incompatibilità dell’impianto con la vigente pianificazione regionale, per l’aggravamento della pressione ambientale che detto impianto avrebbe provocato sul territorio circostante, con particolare riferimento alla presenza di ulteriori discariche nell’immediato circondario del Comune di Valeggio. In assenza del pronunciamento favorevole di compatibilità ambientale, pertanto, si interrompe l’iter per la costruzione dell’impianto. Secondo il progetto di Progeco Ambiente Spa, la discarica di amianto a Cà Balestra dovrebbe essere la più grande del Veneto (con una capienza pari al doppio del fabbisogno dell’intera regione), collocata in adiacenza alla preesistente discarica Cà Baldassarre (con problematiche ambientali ben note da decenni), in zona fragile di ricarica delle falde acquifere e a solo 1 km dall’abitato di Quaderni. Ma c’è chi dice no, come il Comitato V.I.A., che ha evidenziato le carenze progettuali e le problematiche che rendono il sito inidoneo a tale iniziativa imprenditoriale. Un altro no dopo gli oltre 230 pareri negativi già espressi da tutti gli Enti territoriali coinvolti, dallo scrivente Comitato, da altre associazioni (ambientaliste e non) e da tantissimi privati cittadini preoccupati per la salute ed il futuro del proprio territorio. È in ogni caso importante precisare che l’odierno parere negativo rappresenta solo un primo step del procedimento e non la bocciatura definitiva del progetto. In attesa di leggere le motivazioni del Comitato V.I.A., il Comitato Difesa Territorio Quaderni Valeggio intende ringraziare, scrivono in una nota, tutti coloro (cittadini, associazioni ed enti) che – a vario titolo – si sono impegnati e si stanno ancora impegnando in questa dura battaglia, che potrà concludersi solamente con il ripristino del divieto di realizzazione di nuove discariche nelle zone di ricarica delle falde acquifere (vincolo eliminato dalla Giunta regionale veneta nel 2022). Sulla vicenda interviene anche il mondo politico a partire dalla consigliera regionale veronese del Partito Democratico Anna Maria Bigon. “Lo stop – dice – impedirà ulteriori danni a un territorio veronese già martoriato, visto che ospita ben 95 centri nei quali vengono smaltite 239.523 tonnellate di rifiuti speciali, pari a circa il 36% di tutto il Veneto. Però, non ci fermiamo qui. Chiediamo che la Regione non induca ulteriormente nel modificare il Piano Rifiuti inserendo una clausola fondamentale, per evitare altre situazioni di questo tipo: si ponga a monte il divieto di realizzare discariche di amianto in zone fragili e di ricarica degli acquiferi, quali erano appunto le aree di Valeggio e Caluri di Villafranca”. Parole di soddisfazione sono arrivate anche dal consigliere regionale dell’Intergruppo Lega Filippo Rigo. “Un successo – ha detto – arrivato dopo un lavoro importante svolto dai Comuni della zona e dai comitati, e per cui io stesso mi sono speso in prima persona. Una decisione lungimirante, che si traduce tecnicamente in un preavviso di diniego ma che di fatto blocca un’opera estremamente pericolosa per un territorio che tanto ha da offrire e che ne sarebbe uscito estremamente danneggiato”. Per il sindaco Alessandro Gardoni “E’ una vittoria del territorio”.