Scavi Scaligeri, le foto ormai sono sfocate

Gentile direttore, mi sono deciso a scrivere questa lettera dopo aver letto a più riprese sulla Cronaca di Verona articoli che mettono in luce come nella nostra città non ci siano più eventi culturali in grado di richiamare visitatori. Ricordo ancora le belle mostre d’arte a Palazzo Forti prima che questo venisse chiuso e dato in gestione al Comune (che lo tratta come un deposito) e le esposizioni di fotografie al Centro internazionale di fotografia degli Scavi Scaligeri.
Quest’ultimo è chiuso dal 2015 e ho letto sulla Cronaca di Verona che per una sua riapertura si dovrà attendere almeno il 2025. Mi chiedo come sia possibile una situazione di tale povertà…
Martino De Paolis
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Gentile lettore, grazie per l’attenzione che ci riserva e per l’interessante riflessione. In effetti come abbiamo evidenziato su queste pagine, Verona non è una città che si mette in mostra, dopo anni di stagioni vissute sulla cresta dell’onda con mostre di respiro nazionale e internazionale, mentre le città vicine sono cresciute e sono ormai dirette concorrenti sul piano turistico. Non si tratta di città d’arte propriamente dette, come lo è Verona, però riescono brillantemente a sopperire a questa carenza allestendo eventi culturali e mostre di grande richiamo.
Uno dei fiori all’occhiello di Verona era Palazzo Forti per il quale abbiamo più volte sollecitato una riapertura che tenesse conto della vocazione di questo luogo alla cultura e all’arte. Fondazione Cariverona, che l’aveva ceduto al Comune, ora lo reclama e la Giunta comunale ha avviato l’iter per la restituzione. La Fondazione vorrebbe allestire qui una esposizione della propria preziosa collezione d’arte che può contare opere di prima grandezza, a partire dalle sculture di Arturo Martini. Ora invece Palazzo Forti è il magazzino di quanto è stato spostato dall’Arsenale, svuotato per i restauri. Merita sorte migliore.
Un altro fiore all’occhiello delle mostre della città era il Centro internazionale di fotografia degli Scavi Scaligeri, intuizione dell’allora assessore alla Cultura Luca Darbi, quando sindaco era Michela Sironi. parliamo degli anni Novanta.
Anche in questo caso, come per Palazzo Forti, c’è di mezzo il do ut des tra Comune e Fondazione Cariverona che ha proceduto al restauro di Palazzo del Capitano e dei Palazzi Scaligeri. Fatto sta che la vendita a Fondazione Cariverona, nel 2012, ha di fatto privato gli Scavi dell’accesso originario e dal 2015 il Centro è chiuso per restauri dopo aver ospitato grandi mostre fotografiche con pubblico internazionale.
Se riaprirà, riaprirà dopo dieci anni dalla chiusura, ma in realtà ad ascoltare le promesse (vane) degli amministratori comunali degli anni passati, il Centro di fotografia doveva già essere stato riaperto da tempo. Prendiamo le dichiarazioni del 2021, tre anni fa: era l’inizio di maggio di quell’anno, giusto tre anni fa, quando l’allora sindaco Federico Sboarina dichiarava che grazie all’accordo con Soprintendenza e Cariverona si sarebbero completati i lavori entro pochi mesi. L’assessore alla Cultura Francesca Briani assicurava: “Grazie a questo protocollo, tra qualche mese, visitatori e artisti potranno fruire del Centro”.
Era, ripetiamo, maggio 2021, esattamente tre anni fa. E una nota del Comune di allora chiariva che per la programmazione delle mostre fotografiche “si prevede che possano riprendere nell’estate 2024”.
Invece, come confermato dal sopralluogo della commissione Cultura guidata da Trincanato di Traguardi, i lavori sono così…. avanti che se ne riparlerà nel 2025.
Come si suol dire, anche questa volta le promesse sono state una delle tante balle di sapone.