Tosi gregario, tira la volata a Bozza "Il nostro è un progetto politico che in prospettiva ha come obiettivo Verona 2022"

Succede qualche volta. Il capitano che per un giorno fa il gregario e porta le borracce per qualche suo compagno di squadra. Succede anche a Flavio Tosi, che in vista della “volata” regionale, lancia lo sprint di Alberto Bozza. “Oh, stiamo attenti – chiarisce Tosi – qui non si tratta soltanto di essere presenti alle Regionali, sarebbe riduttivo e non rispettoso di quello che c’è dietro, di quello che abbiamo dentro”.
Non sarebbe rispettoso, ci tiene a dirlo, “neppure dell’uomo Alberto Bozza, che dalla sua parte, al di là della storia personale, ha competenza e preparazione e non sono qualità di poco conto. So anch’io, dirà qualcuno, se un candidato non ha competenza e preparazione, dove vuole andare? Beh, mi sento di dire che non tutti quelli che stanno correndo avrebbero questi requisiti, ma questo è un altro discorso. Alberto li ha, per questo corre, per questo la squadra di Forza Italia l’ha accolto a braccia aperte. E per questo, io spero, avrà la risposta che si merita”.
Tosi è il regista a tutto campo, di un’operazione “molto chiara, molto precisa”.
“Alberto corre con la maglia di un progetto politico ben definito, di cui le Regionali rappresentano un test importante. Da quanti anni nel centrodestra si cerca di costruire un progetto serio? Senza grandi risultati, in realtà. Lo stesso tentativo di Calenda, giusto per dire, non ha dato grandi risultati, anche se lui aveva sicuramente le qualità per riuscirci. Ma poi, come sempre, sono i numeri che ti indicano la rotta”.
Dice che il problema di Forza Italia, non è tanto Berlusconi che ha sempre i suoi numeri, quanto la mancanza di un ricambio. “In questo senso, il progetto cerca di riparare a questa mancanza, non tanto e non solo per le Regionali, ma anche allungando lo sguardo”.
Non fa mistero, dell’obiettivo che ha già inquadrato. “Beh, tutti lo sanno, io penso a Verona 2022, questo l’ho già detto. Forza Italia deve riacquistare quello spazio che ha perso, deve tornare protagonista, a Verona e nel Veneto. Se pensiamo che a Verona, oggi, ci sono solo due esponenti che nascono come Forza Italia, cioè Polato e Bianchini, che poi corrono con Fratelli d’Italia, significa che qualcosa non funziona”. Non funziona a Verona e neppure in Regione. “La nostra, piaccia o no, è la prima città del Veneto. Per abitanti, Pil, eccetera eccetera… Eppure non abbiamo assolutamente la rappresentatività che meritiamo. La dobbiamo ritrovare, spero che Alberto possa contribuire a questo”.
Racconta di un lungo “giro della provincia”, “…che peraltroconosco come le mie tasche”.
Gli è servito per riallacciare fili magari interrotti. “Ho visto che c’è tanta gente che ci crede e ci sono, anche, tanti amministratori che avevano un po’ smarrito un riferimento. E quando vedi questo, capisci che c’è spazio da occupare, che la gente aspetta magari, esattamente quello che tu stai pensando”.
Che cosa si aspetta? “Io credo che Alberto abbia tutte le carte in regola per conquistare un posto in Regione. Mi aspetto una risposta importante, perchè lo è il progetto, lo è la persona che se l’è caricato sulle spalle”. Per il resto, scuote un po’ la testa. “Vedo e sento una politica “incattivita”, qualche anno fa non era così”. Quasi quasi gli scappa “ai miei tempi…”, ma si trattiene. “Anche perchè potrebbero tornare, i miei tempi…”.