Zaia-Sboarina, il patto dell’Amarone Il ‘Doge’ ha lanciato la candidatura del “re dei rossi” della Valpolicella a patrimonio mondiale dell’ umanità. I 5 stelle bocciano l’autonomia e il presidente di Regione replica: “Chi parla di cittadini di serie ‘a’ e ‘b’ non ha letto una riga del testo”. E il primo cittadino strizza sempre più l’occhio alla Lega

“L’Unesco dice che il patrimonio de­ve essere unico e autentico, e il sistema di appassimento dell’A­mar­one è unico al mondo”. E’ deciso, sull’argomento, il governatore del Veneto Luca Zaia, che al termine della visita istituzionale in municipio durante la quale si è intrattenuto nell’ufficio del sindaco Federico Sboarina, ha rilanciato in conferenza stampa la candidatura a pa­trimonio mondiale Une­sco del sistema di appassimento del­le uve per l’Amarone e il Recioto del­la Valpo­licella. “C’è un elemento – ha detto – che promuove e rende celebre Verona tutto il mondo: è l’Amarone, assieme a Giulietta e Romeo e alla lirica in Arena. Voglio giocare un’altra partita dopo il Prosecco e arrivare all’Amarone. Intanto l’anno prossimo toccherà alla Cappella degli Scrovegni di Pado­va”. Zaia ha sottolineato inoltre che “bisogna innanzitutto riconoscere il lavoro straordinario dei nostri vignaioli, gente che non c’è più, perché ha cominciato tanti anni fa, ma si è spaccata la schiena lavorando la propria terra. E’ un’agricoltura eroica. Con il Prosecco – ha ricordato Zaia – ci abbiano messo 10 anni e alla fine siamo passati con l’ approvazione di tutti e con il bacio in fronte, però ci hanno massacrato. Ma abbiamo capito 2-3 cose da non fare. L’Amarone è uno dei 5 vini più apprezzati e conosciuti al mondo ed è un grande biglietto da visita non solo per Verona, ma per tutto il Veneto e per l’Italia”. Capitolo autonomia. Il ministro per il Sud Barbara Lezzi ha dichiarato: “Secondo il dettato costituzionale le proposte di autonomia differenziata di Lombard­ia e Veneto sono impraticabili”. Sulla richiesta di autonomia avanzata dalla Regione Campania, Lezzi ha puntualizzato: “Non ho visto il testo della Campania, quindi non possono rispondere nel merito, non ho pregiudizi nei confronti di chi ha richiesto l’autonomia ma mi interessa come si fa”. Un’altra bordata alla Lega l’ha sparata il presidente grillino della Camera Roberto Fico: “Sulle autonomie solo il parlamento può decidere. Sarò inflessibile, dovrà passare tutto in un percorso serio”. Traduzione: i pentastellati vogliono a tutti i costi che il testo sia emendabile in aula così da ritardarne il più possibile l’approvazione fino all’affossamento della pratica. Zaia invece ha rilanciato: “L’autonomia sta alla Lega come il reddito di cittadinanza sta ai 5 Stelle. Chi critica il provvedimento – ha aggiunto – chi parla di cittadini di serie A e serie B non ha letto nemmeno una riga del testo. Non è un testo secessionista – ha continuato – non è irrispettoso nei confronti del Sud, parla di solidarietà e sussidiarietà. Chi lo critica non lo ha letto”. Ha senso un governo senza l’autonomia? Io dico di no” ha sentenziato Zaia. “Chi lo vede come un atto di egoismo parla male. Un atto di egoismo è quello di chi costringe ad andare negli ospedali del Nord per curarsi. Il Paese di serie A e B – ha sottolineato il presidente del Veneto – non lo crea l’autonomia, lo fa la malagestio. E’ immorale che una donna malata di cancro al seno in Veneto abbia il 95% di possibilità in più di curarsi e di guarire”. Veniamo alle questioni amministrative. Nei corridori di Palazzo Barbieri comincia a circolare con insistenza la voce che Sboarina voglia riuscire a farsi ricandidare a sindaco nel 2022 nelle file della Lega. Non in quota Lega, ma con la tessera di partito in tasca. Vanno letti in questo senso tutti gli avvicinamenti al Carrocio dell’ultimo periodo, culminati con la presenza sul palco del sindaco alla festa della Lega di Oppeano. L’altro nome caldo in municipio, è noto, è quello dell’assessore leghista al Com­mercio Ni­colò Zavarise, vicinissimo al ministro Lorenzo Fontana. In­tanto Sboarina ha elogiato Zaia “per il grande lavoro svolto in occasione dell’assegnazione delle Olimpiadi”, ha tenuto a precisare che da quando si è insediato in municipio, il governatore non ha mai fatto mancare il proprio sostegno, che senza Zaia la tappa finale del Giro d’Italia non si sarebbe mai svolta a Verona. In­somma: col Doge è tutto rose e fiori. Sboarina è solo al secondo anno di mandato, ma le grandi manovre per la riconferma sono già cominciate.